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Trovati cinque sottotipi nella macrocategoria dell’Alzheimer

Secondo alcuni ricercatori, la malattia di Alzheimer ha cinque sottotipi distinti, che necessitano di trattamenti diversi.

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Un recente studio ha individuato cinque sottotipi molecolari della malattia di Alzheimer (AD) e rivela che questi sottotipi sono legati a diversi fattori di rischio genetici e patologie della malattia. Pubblicati nella rivista «Nature Aging», i risultati della ricerca evidenziano la necessità di una medicina personalizzata che tenga conto di questa eterogeneità durante la diagnosi e il trattamento della patologia. La malattia di Alzheimer è un problema di salute pubblica in crescita nella popolazione europea che invecchia rapidamente, e colpisce già circa sette milioni di persone nel continente. È la principale causa di demenza, caratterizzata da un declino della memoria, del pensiero, del comportamento e della capacità di svolgere le attività quotidiane. Poiché attualmente non esiste una cura per la malattia di Alzheimer, i trattamenti si concentrano sul rallentamento della progressione della malattia e sulla gestione dei sintomi.

Le risposte nelle proteine

Sostenuti dai progetti EPAD, EPND, MIRIADE e 3TR, finanziati dall’UE, i ricercatori si sono prefissi di esplorare l’eterogeneità della malattia di Alzheimer, con l’aiuto della proteomica, ovvero lo studio della struttura e della composizione delle diverse proteine, del modo in cui interagiscono tra loro e del ruolo che svolgono all’interno dell’organismo. Utilizzando la proteomica basata sulla spettrometria di massa, il team ha analizzato il liquido cerebrospinale di 419 individui con malattia di Alzheimer e 187 soggetti sani di controllo. Dei casi di individui affetti da malattia di Alzheimer, 107 mostravano una cognizione normale, 103 un deterioramento cognitivo lieve e 209 demenza. Una serie di analisi ha portato all’individuazione di 1 058 proteine correlate alla malattia di Alzheimer, che, insieme alle caratteristiche cliniche dei pazienti, hanno rivelato cinque sottotipi distinti di AD. Le alterazioni dei livelli proteici dei diversi sottotipi di malattia di Alzheimer hanno evidenziato processi molecolari distinti. Il sottotipo 1 era caratterizzato da proteine correlate all’iperplasticità neuronale, il sottotipo 2 dall’attivazione immunitaria innata, il sottotipo 3 dalla disregolazione dell’RNA, il sottotipo 4 dalla disfunzione del plesso corioideo e il sottotipo 5 dalla compromissione della barriera emato-encefalica. Il sottotipo 3 ha mostrato una progressione della malattia significativamente più aggressiva rispetto agli altri quattro sottotipi. Il team ha osservato che ogni sottotipo di malattia di Alzheimer è associato a fattori di rischio genetici distinti, oltre che a tempi di sopravvivenza e tassi di progressione della malattia diversi. «Dati i diversi modelli di processi molecolari e profili di rischio genetico della malattia di Alzheimer, è probabile che i sottotipi di AD richiedano trattamenti specifici», concludono i ricercatori. «Per esempio, le persone di sottotipo 1 potrebbero beneficiare di trattamenti che attivano TREM2, quelli di sottotipo 2 di inibitori dell’immunità innata, quelli di sottotipo 3 di oligonucleotidi antisenso che ripristinano l’elaborazione dell’RNA, quelli di sottotipo 4 dell’inibizione dell’infiltrazione dei monociti e quelli di sottotipo 5 di trattamenti cerebrovascolari. Al tempo stesso, gli effetti collaterali derivanti da alcuni trattamenti potrebbero dipendere anche dal sottotipo. Per esempio, per quanto gli anticorpi potrebbero attraversare più facilmente la barriera emato-encefalica nel sottotipo 5, questi individui potrebbero essere a maggior rischio di emorragie cerebrali che possono verificarsi con il trattamento con anticorpi. Gli studi futuri dovrebbero mirare a (ri)analizzare la proteomica in campioni di studi clinici per verificare se particolari trattamenti hanno effetti sottotipo-specifici.» I progetti EPAD, EPND e 3TR sono sostenuti dall’Iniziativa in materia di medicinali innovativi, un partenariato tra l’Unione europea e l’industria farmaceutica europea. EPAD (European Prevention of Alzheimer’s Dementia Consortium) si è concluso nel 2019. MIRIADE (Multi-omics Interdisciplinary Research Integration to Address DEmentia diagnosis) termina nel 2024, mentre EPND (European platform for neurodegenerative disorders) e 3TR (Identification of the Molecular Mechanisms of non-response to Treatments, Relapses and Remission in Autoimmune, Inflammatory, and Allergic Conditions) nel 2026. Per maggiori informazioni, consultare: progetto EPAD sito web del progetto EPND sito web del progetto MIRIADE sito web del progetto 3TR

Parole chiave

EPAD, EPND, MIRIADE, 3TR, malattia di Alzheimer, sottotipo, proteomica, demenza, proteina

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