A caccia di nuovi recettori delle cellule T per combattere il cancro
Grazie a recenti progressi nell’editing del genoma, i ricercatori stanno scoprendo maniere innovative di utilizzare il sistema immunitario in modo più efficace. Uno di questi metodi è la terapia genica tramite recettori delle cellule T (TCR, T-Cell Receptors). «Le cellule T sono i sicari del sistema immunitario e sono caratterizzati dalla capacità unica di percepire materiale estraneo tramite recettori espressi sulla loro superficie, chiamati TCR», afferma Eliana Ruggiero. È la responsabile dell’Unità di Ematologia Sperimentale presso l’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano e ricercatrice principale di THAT IS HUNT, un progetto di ricerca supportato dal programma Marie Skłodowska-Curie. La ricerca di Ruggiero ha concentrato l’attenzione su una specifica malattia: la leucemia mieloide acuta (o LMA), una forma di cancro per larga parte incurabile che si forma inizialmente in tessuto ematopoietico come il midollo osseo. Il trattamento richiede trapianti di cellule staminali, che contengono globuli bianchi che riconoscono le cellule cancerose tramite i TCR. Purtroppo, questi globuli bianchi attaccano anche tessuti sani, il che può condurre a tossicità grave nel paziente. È necessario un nuovo trattamento che sfrutta i vantaggi del trapianto riducendo a contempo la tossicità. «L’idea è quella di generare un esercito di cellule in grado di riconoscere il tumore e fornire protezione a lungo termine contro la ricomparsa della malattia», spiega Ruggiero. Eppure la terapia genica tramite TCR è attualmente limitata dall’insufficienza di TCR tumore-specifici. THAT IS HUNT ha istituito una serie di strategie per la ricerca di nuovi TCR in grado di riconoscere le cellule cancerose. «Abbiamo individuato 21 TCR in grado di riconoscere sei diversi antigeni tumorali. Alcuni di questi recettori sono già stati convalidato per la loro capacità di riconoscere ed eliminare le cellule le leucemiche», afferma Ruggiero.
Alla ricerca dei recettori
Ruggiero, che ha lavorato con altri membri del team presso l’Unità di Ematologia Sperimentale, diretta da Chiara Bonini, ha utilizzato diverse tecnologie all’avanguardia nella ricerca. La citometria a flusso ad alta dimensione (una forma di analisi dei dati) ha aiutato THAT IS HUNT a profilare cellule T tumore-specifiche in pazienti affetti da leucemia. Le analisi del ligandoma, persino dai loro risultati preliminari, hanno portato all’individuazione di interessanti peptidi che progettano di esaminare ulteriormente in studi futuri. «Tuttavia, il sequenziamento di TCR ad alte prestazioni, che può individuare e quantificare le cellule T in qualsiasi campione di tessuto, ha avuto l’importanza maggiore in questo progetto. Ci ha offerto l’opportunità di monitorare le dinamiche di cellule T tumore-specifiche in pazienti e correlarle al risultato clinico. Cosa ancora più importante, abbiamo anche potuto individuare un archivio di TCR tumore-specifici che può essere utilizzato per generare nuove terapie», spiega Ruggiero.
Sviluppare un archivio di TCR
Con il tempo, THAT IS HUNT creerà un archivio di TCR tumore-specifici. Questo potrebbe consentire terapia tramite cellule T paziente-specifiche per tutti i pazienti che ne abbiano bisogno e fornire più di una terapia tramite cellule T per ogni paziente. Ciò sarebbe più efficace contro i tentativi del tumore di evadere qualunque terapia. I risultati del team potrebbero essere estremamente utili alla comunità scientifica, per due ragioni principali. «La dettagliata profilazione di cellule T specifiche per la leucemia semplificherà l’individuazione di questa particolare popolazione in pazienti affetti da altre entità tumorali», spiega. Di conseguenza, la selezione della terapia più efficace sarà facilitata. E tutti i TCR tumore-specifici raccolti tramite la ricerca saranno resi disponibili ai centri clinici e ai più importanti istituti scientifici. «In futuro, intendiamo lavorare sull’attuazione dei risultati scientifici ottenuti qui per la generazione di nuovi strumenti terapeutici per combattere il cancro ematologico, nonché i tumori solidi», aggiunge la Ruggiero.
Parole chiave
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