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Contenuto archiviato il 2024-04-19

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Nuove scoperte potrebbero migliorare il trattamento della leucemia

Un gruppo di ricercatori sostenuto dall’UE ha individuato una proteina codificata dal gene MSI2 che potrebbe condurre a nuove terapie per la leucemia mieloide acuta (LMA).

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Una nuova scoperta effettuata dai ricercatori dell’Università di medicina veterinaria di Vienna potrebbe contribuire al trattamento della leucemia mieloide acuta. Grazie al sostegno dei progetti ONCOMECHAML e ARCH, finanziati dall’UE, il gruppo di ricerca ha riscontrato la presenza di una proteina codificata dal gene MSI2 codificante proteine, che potrebbe fungere da bersaglio di trattamento per nuove terapie per la cura della leucemia mieloide acuta. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista «Leukemia». La leucemia mieloide acuta, il tumore del sangue più diffuso, è un tumore aggressivo di un tipo di globuli bianchi, denominati cellule mieloidi, solitamente responsabili della lotta contro infezioni batteriche e della difesa dell’organismo contro i parassiti. Purtroppo, nonostante i progressi compiuti in ambito medico, la leucemia mieloide acuta provoca il decesso nell’arco di 5 anni di oltre l’80 % dei pazienti diagnosticati con tale patologia. Ciò evidenza la necessità di una comprensione più approfondita della patologia che possa sfociare in trattamenti di maggiore efficacia. Circa il 10-15 % delle persone affette da leucemia mieloide acuta presenta mutazioni nel gene CEBPA che codifica il fattore di trascrizione CCAAT/proteina legante il potenziatore alfa (C/EBPα). Il tipo di mutazione del gene CEBPA più frequente comporta l’espressione di una variante troncata all’N-terminale della proteina C/EBPα, denominata p30. Sebbene gli scienziati siano a conoscenza dell’interazione tra C/EBPα p30 e i meccanismi epigenetici, non comprendono appieno in che modo le alterazioni indotte da p30 determinino l’insorgenza della leucemia. Il gruppo di ricerca ha ipotizzato che la comparsa di geni effettori critici nella leucemia mieloide acuta con mutazione di CEBPA dipenda dalla disregolazione dell’epigenoma mediata da p30. Con l’obiettivo di confermare tale teoria, il gruppo ha effettuato la mappatura degli elementi regolatori associati a p30 in un modello di cellule progenitrici mieloidi per la leucemia mieloide acuta innescata da p30. Successivamente, è stato misurato qualsiasi cambiamento correlato dipendente da p30 nell’espressione genica tramite il sequenziamento dell’RNA.

L’importanza della proteina MSI2

«Siamo riusciti a stabilire alcuni elementi regolatori dipendenti da p30 nell’ambito di un’analisi integrativa», ha affermato la prima autrice dello studio Elizabeth Heyes dell’Università di medicina veterinaria, istituto coordinatore del progetto ONCOMECHAML e partner del progetto ARCH. «L’espressione di 33 geni si dimostrava sotto il diretto controllo dell’oncoproteina C/EBPα p30. Uno studio funzionale condotto con la tecnologia di screening CRISPR/Cas9 ha individuato la proteina legante l’RNA, MUSASHI-2 (MSI2), quale effettore critico di p30. I pazienti affetti da leucemia mieloide acuta con mutazioni CEBPA hanno manifestato elevati livelli di MSI2, e quest’ultima era fondamentale per la sopravvivenza delle necessarie mutazioni CEBPA delle cellule LMA murine e umane», ha aggiunto la prima autrice in un articolo pubblicato sul sito web «World Today News». «Il knockout della proteina MSI2 nelle cellule LMA murine controllate da p30 e nella linea cellulare LMA umana con mutazione di CEBPA KO-52 ha determinato l’arresto della proliferazione e la differenziazione mieloide terminale, ritardando l’insorgenza della leucemia in vivo», hanno riferito gli autori nello studio. Tramite il loro lavoro, i membri del gruppo sono riusciti a elaborare una serie di dati esaustivi degli effetti dipendenti da p30 sulla regolazione epigenetica e sull’espressione genica. Inoltre, hanno riconosciuto l’MSI2 come effettore dell’oncoproteina C/EBPα p30 e, di conseguenza, come nuovo possibile bersaglio nei pazienti malati di leucemia mieloide acuta con mutazioni CEBPA. Il progetto ONCOMECHAML (Common Oncogenic Mechanisms in Multi-Partner Translocation Families in Acute Myeloid Leukemia) si è concluso a maggio 2020, mentre il progetto ARCH (AGE-RELATED CHANGES IN HEMATOPOIESIS) della durata di 4,5 anni, volgerà al termine a novembre 2023. Per maggiori informazioni, consultare: progetto ONCOMECHAML progetto ARCH

Parole chiave

ONCOMECHAML, ARCH, leucemia mieloide acuta, LMA, p30, CEBPA, MSI2, mutazione, proteina

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