Quello che la mania popolare per Dickens all’inizio del secolo scorso può insegnarci oggi
Il Trono di Spade: visto nel mondo da milioni di persone di ogni cultura, con i suoi spettatori che superano di gran lunga i lettori dei libri alla base della serie, è un fenomeno culturale del nostro tempo. Tornando indietro di 150 anni, il George R. R. Martin del periodo era Charles Dickens. Anche se le sue visualizzazioni erano molto minori, furono gli adattamenti drammatici dei libri, allora come adesso, che attiravano il pubblico in massa dovunque venivano rappresentati. Il supporto potrebbe essere diverso, ma il meccanismo è lo stesso. Quindi, qual è l’impatto di una tale «narrazione» condivisa su culture diverse, e come possono gli adattamenti del passato illuminare le attuali questioni sui diritti d’autore? Cosa si può imparare quando si tratta di portare il lavoro drammatico di Dickens a una nuova generazione di pubblico? Queste sono solo alcune delle domande che la ricerca, condotta nell’ambito di una borsa di studio Marie Curie, si proponeva di rispondere. «Quello che abbiamo scoperto durante il corso del progetto», afferma il ricercatore principale del progetto Adapting Dickens (Dickens, Adaptation, and the Nineteenth-Century European Theatre), il prof. Thomas Betteridge, «è che i romanzi di Dickens sono stati trasformati in opere teatrali e rappresentati in tutta Europa». Questo ampio adattamento del lavoro di Dickens ha sollevato questioni relative ai diritti d’autore di grande attualità: ad esempio, come impedire l’allestimento di adattamenti scenici in America prima della stampa dei libri veri e propri. «Ai tempi di Dickens la nuova tecnologia che minacciava la proprietà artistica era il telegrafo, oggi è Internet», afferma il prof. Betteridge. Ma non si tratta solo di diritti d’autore. Il progetto, spiega il prof. Betteridge, ha anche considerato quali siano gli adattamenti più interessanti per il pubblico moderno e come potrebbero essere utilizzati nell’insegnamento. Il prof. Marty Gould, che ha lavorato al progetto insieme al prof. Betteridge, ha creato una gamma di materiali per aiutare gli insegnanti a utilizzare l’adattamento come approccio pedagogico nell’insegnare Dickens. Il prof. Gould svilupperà ulteriormente questo lato del lavoro del progetto nel NEH Summer Seminar del 2019 su «Reimagining Jane Eyre and Great Expectations: Teaching Literature through Adaptations», un’iniziativa che riunisce 16 insegnanti da tutti gli Stati Uniti per un periodo di studio di 3 settimane, con particolare attenzione all’utilizzo di adattamenti (film, teatro e fiction) per l’insegnamento. Nell’ambito della ricerca, Adapting Dickens ha condotto un workshop a Normansfield. «In particolare abbiamo rappresentato scene di un’opera teatrale intitolata “Messaggio da Marte”, che era un libero adattamento del romanzo Canto di Natale. Ma potrebbe anche essere visto nell’ambito dell’interesse paneuropeo nei confronti di Marte manifestatosi a cavallo del diciannovesimo secolo». Il prof. Betteridge ha anche messo in scena l’opera teatrale «No Thoroughfare» degli studenti di recitazione della Brunel University, basata su un racconto adattato da Dickens e Wilkie Collins. «Agli studenti è piaciuto molto lavorare su quest’opera perché era molto melodrammatica e quindi richiedeva loro un approccio diverso, in particolare non potevano rappresentarla in modo naturalistico poiché i personaggi erano archetipi». Il prof. Betteridge sta attualmente lavorando con il suo collega prof. Gould su un documento sui diritti d’autore e sulle lezioni che l’Europa può imparare dalle fatiche di Dickens. «Abbiamo anche intenzione di consolidare le reti che abbiamo stabilito con gli studiosi europei attraverso questo progetto per realizzare un progetto paneuropeo sulla “febbre marziana” del 1900 circa».
Parole chiave
Adapting Dickens, diritti d’autore adattamento, percezione culturale