Farmaci irresistibili per la tubercolosi resistente
Il trattamento della tubercolosi comporta la somministrazione di farmaci per un periodo variabile tra quattro e sei mesi. Tuttavia, i ceppi multifarmacoresistenti (MDR) ed estensivamente farmacoresistenti (XDR) del M. risultano quasi impossibili da curare, specialmente in pazienti con sistema immunitario compromesso. I paesi in via di sviluppo sono anche privi delle infrastrutture in grado di formulare una diagnosi accurata e non possono accedere a farmaci anti-tubercolosi di seconda linea. Inoltre, la maggior parte dei pazienti contagiati è portatrice di patogeni dormienti e solo il 10 % sviluppa la tubercolosi. Focalizzando l’attenzione su questi elementi, il progetto in collaborazione NATT (New approaches to target tuberculosis), finanziato dall’UE, puntava a identificare e validare nuovi bersagli, con particolare riguardo alla dormienza e alla farmacoresistenza. Per elevare il livello di consapevolezza sulla necessità di nuovi farmaci per curare la tubercolosi, ha aggregato esperti in materia provenienti dall’Europa e dall’India. Come primo passo, i ricercatori hanno scoperto ed eseguito la caratterizzazione biochimica di nuovi bersagli proteici del M. Tuberculosis. Hanno ottenuto nozioni più approfondite sul sistema di riparazione dell’escissione di nucleotide del patogeno e ne hanno chiarito il ruolo nel mantenimento dell’integrità genomica. Inoltre, hanno scoperto un ruolo degli enzimi della timidilato sintasi nella patogenesi della tubercolosi. Sono stati identificati vari inibitori che prendono a bersaglio queste proteine appena scoperte; se ne deduce che tali nuovi bersagli potrebbero essere utilizzati nella lotta contro i ceppi MDR e XDR. Gli studi sulla relazione dell’attività di struttura hanno portato a generare altri composti che hanno causato un’inibizione della crescita del 99 % dei tre tipi di ceppi di tubercolosi MDR. Un’altra parte del progetto NATT si è occupata di ripristinare l’uccisione intracellulare del M. tuberculosis. In tale contesto, gli scienziati hanno costituito una piattaforma di selezione multidisciplinare integralmente automatica, che analizza la sopravvivenza batterica nei macrofagi umani primari. Dopo l’analisi di immagini multiparametrica, hanno identificato composti che riattivano la maturazione del fagosoma, facendo potenzialmente scattare così l’uccisione micobatterica intracellulare. Considerato che la tubercolosi è la seconda causa di morte da malattie infettive nel mondo, le conclusioni di NATT forniscono un fondamento solido per la prosecuzione di future ricerche e attività di sviluppo relative ai farmaci antitubercolotici. L’intervento a livello di interazione tra patogeno e cellula ospite è stato proposto come strategia alternativa per affrontare il M. tuberculosis dormiente.
Parole chiave
Tubercolosi, multifarmacoresistente, estensivamente farmacoresistente, NATT, timidilato sintasi