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Intessere la storia degli animali mummificati d’Egitto

Combinando tecniche tradizionali e nuove tecnologie, il progetto SEAMS, finanziato dall’UE, sta studiando le bende delle mummie animali egiziane per far luce sulla loro età e provenienza.

Non si sa molto delle mummie animali egiziane, una mancanza che il progetto SEAMS sta cercando di colmare. Nell’antico Egitto, gli animali mummificati venivano venduti ai fedeli che li offrivano, insieme alle preghiere, agli dei. Queste mummie sono rimaste successivamente sepolte, fino al XIX e all’inizio del XX secolo, quando molte di esse sono finite per vie non convenzionali nelle collezioni dei musei di tutto il mondo. Questo sfruttamento e la rimozione non registrata delle mummie votive dai loro luoghi di sepoltura ha fatto sì che andassero persi dati preziosi sulla loro provenienza e sulla loro età. Poiché la datazione al radiocarbonio e il campionamento delle bende non sono sempre soluzioni praticabili per la datazione di questi manufatti, e data l’assenza di indagini scientifiche sulla loro provenienza, il progetto SEAMS ha deciso di affrontare la lacuna di conoscenza in un modo diverso. Il progetto prevede l’applicazione di metodi poco invasivi e poco costosi per studiare i metodi e gli stili di fasciatura degli animali mummificati, al fine di verificare se possano essere marcatori di periodi e luoghi specifici.

Combinare il vecchio e il nuovo

Dal suo inizio nel novembre 2023, SEAMS ha sviluppato un’alternativa diagnostica non invasiva ed economicamente vantaggiosa agli attuali metodi distruttivi utilizzati per ottenere dati dalle mummie. Il metodo innovativo e interdisciplinare combina tecniche tradizionali con nuove tecnologie come la fotogrammetria, le tecniche di imaging multispettrale, la spettroscopia di riflettanza a fibre ottiche e il restauro virtuale. Con questo metodo, il team del progetto intende ricostruire l’aspetto originale dei modelli di involucro degli animali mummificati esposti nei musei internazionali. Finora sono stati raccolti dati su oltre 60 mummie provenienti da 10 diversi musei degli Stati Uniti. Le repliche virtuali restaurate dei manufatti e altri dati rilevanti sono stati inseriti in un sistema informativo geografico 3D e le mummie sono state raggruppate in tipologie sulla base di tratti iconografici comuni. Lo sviluppo di una terminologia coerente per i modelli di involucro identificati è attualmente in corso, con l’obiettivo di raggiungere un livello di standardizzazione che finora è mancato. Sono state inoltre acquisite preziose conoscenze sulle procedure di produzione, utilizzando contafili per valutare la qualità dei tessuti e microscopi digitali per studiare le dimensioni dei filati e la forma dell’intreccio. I dati generati consentiranno di effettuare confronti stilistici tra le entità 3D restaurate. Le variazioni stilistiche saranno poi combinate con le informazioni ricavate dagli archivi, così da poter confrontare i dati con esemplari ben contestualizzati e mummie umane. «Questo ci permetterà di conoscere le credenze locali nascoste nei disegni stilistici e di collocare la loro presenza in un periodo e/o in un sito specifico», osserva il responsabile del progetto Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, che ospita la seconda più grande collezione di antichità egizie al mondo. Nel prossimo futuro, le entità 3D restaurate digitalmente saranno utilizzate anche come riferimenti per ricostruire repliche esatte di modelli di involucro ricorrenti attraverso protocolli tessili e di archeologia sperimentale. Grazie al suo impegno, il SEAMS (a Study of Egyptian Animal Mummy Styles) creerà la prima classificazione in assoluto delle mummie animali votive in base alle tecniche di produzione e agli stili, fornendo alla comunità scientifica uno strumento utile per identificare esemplari attualmente sconosciuti. Riducendo la necessità di indagini diagnostiche, i musei potranno inoltre evitare campionamenti distruttivi e ridurre i costi. «Offrendo importanti approfondimenti sulla fabbricazione delle mummie votive animali, SEAMS crea nuove conoscenze su questa categoria trascurata di manufatti e getta nuova luce sulle specializzazioni, sulle tecnologie e sui materiali preferiti nell’artigianato egizio, nonché sul peso economico dell’industria delle mummie votive animali», conclude Greco. Se desideri che il tuo progetto sia presentato nella rubrica «Progetto del mese» in un prossimo numero, inviaci un’e-mail a editorial@cordis.europa.eu presentando le tue motivazioni.

Parole chiave

SEAMS, Egitto, egizio, votivo, animale, mummia, mummificato