Verso un’agricoltura più efficiente in termini di carbonio e nutrienti
L’agricoltura europea è spesso caratterizzata da squilibri nutritivi, che comportano un eccesso di nutrienti con un impatto negativo sull’ambiente. «Il settore agricolo odierno esercita una grande pressione sui nutrienti primari e sull’energia, creando lacune nei cicli dell’azoto, del fosforo e del carbonio ed essendo all’origine di criticità ambientali ed economiche nell’approvvigionamento alimentare dell’UE», afferma Erik Meers, professore presso l’Università di Gand e coordinatore del progetto Nutri2Cycle (Transition towards a more carbon and nutrient efficient agriculture in Europe). «Dopo l’uso, questi nutrienti vengono semplicemente eliminati, una pratica che può avere un impatto negativo sulla produttività del suolo, sulla sicurezza alimentare e sull’ambiente», aggiunge Çağrı Akyol, responsabile di un progetto postdottorale presso la stessa università. Grazie al supporto del progetto Nutri2Cycle, finanziato dall’UE, l’Università di Gand è alla testa del tentativo di chiudere il ciclo dei nutrienti. «Affrontare le lacune esistenti nel flusso dei nutrienti in Europa contribuirà a diminuire le emissioni di gas a effetto serra, a ridurre il degrado del suolo e a rendere l’UE più indipendente dal punto di vista energetico e dei nutrienti», spiega Meers.
Riportare il carbonio nel suolo
Per iniziare, i ricercatori hanno esaminato i flussi di nutrienti e le tecniche di gestione di varie aziende agricole in Europa, e hanno definito degli indicatori per monitorare e dimostrare i vantaggi ambientali di cicli di nutrienti più efficienti e chiusi. Sulla base di questo lavoro, il progetto ha avviato 14 casi pilota innovativi, i cosiddetti «lighthouse demos», per testare l’integrazione di varie tecniche aziendali che potrebbero contribuire a portare l’agricoltura europea verso un futuro più sostenibile. Ad esempio, creando una migliore connessione fra la progettazione dell’allevamento, i flussi agricoli e la produzione di piante, i ricercatori sono stati in grado di aiutare gli agricoltori a sequestrare il carbonio nel suolo. «Il recupero dell’azoto e del fosforo nelle aziende agricole può essere notevolmente migliorato creando migliori sinergie fra l’allevamento e la produzione di colture e integrando l’uso di residui agricoli come la digestione anaerobica», osserva Akyol. «Questi miglioramenti agevoleranno il ritorno del carbonio al suolo e ridurranno le emissioni di gas a effetto serra, che potrebbero essere combinate con la produzione di energia per l’autoconsumo in azienda», osserva Meers.
Affrontare la criticità della sicurezza alimentare
Per mettere in pratica questi concetti, il progetto ha istituito task force nazionali in ciascuno dei 12 Paesi partner. Questi gruppi sono stati incaricati di tradurre i risultati del progetto nel contesto e nella lingua locali. Il gruppo, che è gestito dall’Università di Gand, lavora anche per valutare gli ostacoli legislativi all’attuazione delle soluzioni più promettenti del progetto e fornisce consulenza alla Commissione europea sulle raccomandazioni politiche. Recentemente, il gruppo è stato invitato dalla Commissione stessa a discutere di come la ricerca e l’innovazione possano contribuire ad affrontare la criticità della sicurezza alimentare. «Utilizzando la giusta quantità di azoto dove le piante ne hanno più bisogno, i biofertilizzanti circolari possono contribuire a mitigare la perdita di nutrienti, a incrementare la produttività delle colture e a ridurre i costi agricoli», afferma Meers.
Tecniche pronte per il mercato
Nutri2Cycle è riuscito a portare avanti tecniche e pratiche innovative e pronte per il mercato per il recupero e il riciclo dei nutrienti. Tra l’altro, fino al marzo 2023 il progetto ha pubblicato articoli in 38 pubblicazioni dell’indice Science Citation Index Expanded (SCIE). «Abbiamo anche fornito soluzioni basate sull’evidenza e pronte per le aziende agricole per una migliore gestione dei nutrienti e abbiamo tradotto queste soluzioni in raccomandazioni politiche pratiche», conclude Akyol. Sulla base dell’esito positivo del progetto Nutri2Cycle, i ricercatori hanno già avviato diversi nuovi progetti finanziati dall’UE, fra cui NutriBudget e Novafert, entrambi incentrati sulle attività di recupero e riciclo dei nutrienti.
Parole chiave
Nutri2Cycle, carbonio, squilibri nutrizionali, lacune nel flusso dei nutrienti, agricoltura, emissioni di gas a effetto serra, degrado del suolo, approvvigionamento alimentare, sicurezza alimentare, ambiente, agricoltori, aziende agricole