Skip to main content
European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
CORDIS Web 30th anniversary CORDIS Web 30th anniversary

Article Category

Article available in the following languages:

Cosa devono sapere le forze di pronto intervento sugli abusi sessuali sui minori

Un progetto sostenuto dall’UE ha pubblicato una serie di linee guida per gli agenti che si occupano di minori che possono essere vittime di abusi e sfruttamento sessuale.

La diffusione di Internet ha portato a una crescita dilagante di materiale online inerente allo sfruttamento e agli abusi sessuali sui minori. Per intervenire rapidamente nell’interesse delle sospette vittime minorenni di abusi sessuali, gli agenti di polizia devono possedere le competenze e la formazione necessarie. Il progetto GRACE, finanziato dall’UE, ha pubblicato una serie di linee guida per aiutare le forze di pronto intervento. Il documento è il risultato di una collaborazione creatasi nell’ambito del progetto GRACE tra gli esperti di sfruttamento sessuale dei minori del Centro europeo per la criminalità informatica di Europol e il Gruppo europeo di formazione e istruzione in materia di criminalità informatica (ECTEG). Le linee guida si presentano in due versioni: una versione per il pubblico e una versione per gli addetti ai lavori che sarà incorporata nel progetto eFIRST dell’ECTEG, uno strumento di e-learning per le forze di pronto intervento che verte sulle basi dell’informatica forense e della criminalità informatica. Una newsletter pubblicata sulla pagina web del progetto illustra brevemente l’obiettivo e il significato delle linee guida. «Le linee guida consentiranno agli agenti di primo intervento di gestire efficacemente situazioni delicate che di solito si svolgono nei luoghi più vicini alla vittima, come la casa o la scuola, spesso nascosti agli occhi del pubblico. Le linee guida sono state stilate in modo da includere standard unificati che questi agenti possono utilizzare nel loro lavoro quotidiano, dotandoli così di informazioni rilevanti per rispondere al meglio qualora si imbattessero in un minore sospettato di essere oggetto di abuso sessuale».

La preoccupazione principale

Il documento pubblico si apre con un elenco di termini chiave che gli agenti devono conoscere e segue con una panoramica dei diritti delle vittime. Viene evidenziato un principio guida: «L’interesse superiore del minore, specialmente se vittima di abuso e sfruttamento sessuale, deve essere la preoccupazione principale in tutte le attività svolte dalle forze di pronto intervento». L’accento viene posto anche sul fatto che ogni vittima di abuso o sfruttamento sessuale agisca in modo diverso, il che può indurre personale non addestrato a dubitare che si sia verificata una violenza sessuale. Le linee guida delineano quattro possibili situazioni in cui potrebbero imbattersi le forze di pronto intervento. Il primo scenario è quello in cui l’abuso o lo sfruttamento viene rivelato direttamente dal minore. Il secondo è quello in cui l’abuso è riferito direttamente da un’altra persona in seguito alla rivelazione di un minore. Il terzo scenario prevede che qualcuno riveli abusi e sfruttamenti sessuali su minori avvenuti in passato. Il quarto riguarda le forze di pronto intervento che sospettano che un minore sia stato abusato sessualmente o che vengono a conoscenza di un caso del genere indirettamente. La sezione intitolata “LE 5 RISPOSTE AL TRAUMA" offre informazioni importanti su cinque diverse risposte automatiche e istintive alla paura e al trauma derivanti da una violenza sessuale, ovvero: lotta (resistere all’aggressore combattendo fisicamente e/o verbalmente); fuga (scappare, indietreggiare o nascondersi); blocco (essere in tensione, immobilizzarsi, non emettere suoni nei pressi dell’aggressore); crollo (quando il corpo si rilassa e si affloscia come reazione automatica al dolore fisico provato); e amico (chiedere aiuto all’aggressore o cercare di "farselo amico" nel tentativo di prendere tempo, placarlo o negoziare con lui). Gli autori sottolineano che il bloccarsi o il cercare di farsi amico l’aggressore non indica il consenso ma piuttosto un meccanismo di sopravvivenza. GRACE (Global Response Against Child Exploitation) è coordinato dal centro di ricerca di tecnologia digitale spagnolo Vicomtech. Il progetto si concluderà a novembre 2023. Per maggiori informazioni, consultare: pagina web del progetto GRACE

Parole chiave

GRACE, minore, abuso sessuale, forze di pronto intervento, aggressore, sfruttamento sessuale, sfruttamento, vittima

Articoli correlati