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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Ricercatori finanziati dall'UE chiedono intervento sulla normativa in materia di cellule staminali

Ricercatori che lavorano nel campo delle cellule staminali nell'ambito di due importanti progetti finanziati dall'Unione europea, chiedono un intervento per eliminare gli ostacoli politici e legislativi che frenano la ricerca comune europea in questo settore. Gli scienziati ...

Ricercatori che lavorano nel campo delle cellule staminali nell'ambito di due importanti progetti finanziati dall'Unione europea, chiedono un intervento per eliminare gli ostacoli politici e legislativi che frenano la ricerca comune europea in questo settore. Gli scienziati dei progetti EuroStemCell e ESTOOLS, entrambi finanziati a titolo del Sesto programma quadro (6°PQ), hanno esposto le proprie argomentazioni in una dichiarazione congiunta inviata ai deputati del Parlamento europeo. «Gli ostacoli alla ricerca in alcuni Stati membri, in particolare Germania e Italia, creano difficoltà per la libera circolazione di idee e persone nello Spazio europeo della ricerca», si legge nella dichiarazione. «Questo ritarderà la scoperta di nuova conoscenza e lo sviluppo di applicazioni biomediche e terapeutiche, obiettivi primari del sostegno europeo alla nostra ricerca». Attualmente la legge in Germania vieta la produzione di cellule staminali embrionali umane nel paese e l'importazione di linee di cellule staminali create dopo il 1° gennaio 2002. Tuttavia, le linee cellulari precedenti al 2002 non sono state ottenute attraverso le tecniche più avanzate e sono spesso contaminate da virus e cellule animali. I ricercatori che ignorano queste norme rischiano procedimenti giudiziari. Sebbene in Italia la legge vieti la creazione di nuove linee di cellule staminali embrionali umane, la ricerca su linee cellulari esistenti è consentita. Tuttavia, all'atto pratico, gli organismi di finanziamento pubblico del paese stanziano risorse solo per la ricerca su cellule staminali umane adulte. «Esortiamo i legislatori e gli amministratori d'Europa, che hanno il potere di cambiare la situazione, soprattutto in Germania e in Italia, di intervenire per consentire a tutti gli scienziati europei di collaborare liberamente per il conseguimento della conoscenza senza temere azioni giuridiche o la perdita dei finanziamenti di ricerca», scrivono i ricercatori nella dichiarazione. Nel documento, i consorzi dei progetti sottolineano l'impatto che tali restrizioni hanno sul loro lavoro. Per esempio, i partner del progetto ESTOOLS visitano regolarmente i laboratori degli altri partner per confrontare le differenti linee di cellule staminali embrionali umane. Gli scienziati tedeschi sono restii a prendere parte allo scambio di visite nei laboratori dei colleghi, in cui si utilizzano nuove linee di cellule staminali, in quanto non sanno se potrebbero essere perseguiti al loro ritorno in Germania. Analogamente, i ricercatori tedeschi e italiani non sono sicuri di poter utilizzare borse nazionali o universitarie per pagare la propria partecipazione ai corsi estivi di EuroStemCell. Inoltre, entrambi i progetti sono preoccupati che se un partner tedesco occupa una posizione di responsabilità, per esempio conduce una serie di studi, questi possa incorrere in procedimenti giudiziari in Germania. «Gli scienziati di EuroStemCell di tutta l'Europa stanno collaborando al fine di confrontare le cellule staminali embrionali e tessutali e il loro potenziale per applicazioni mediche», ha commentato Austin Smith del Centro Wellcome Trust per la ricerca sulle cellule staminali. «Tuttavia, la situazione in Germania e in Italia presenta costanti difficoltà, poiché in questi paesi i nostri colleghi possono essere puniti per aver preso parte ad attività di ricerca del progetto». «Nonostante i finanziamenti comuni a titolo del Sesto e Settimo [programma] quadro della Commissione europea, la normativa attuale non consente agli scienziati di scambiarsi liberamente in Europa personale e linee cellulari», ha aggiunto il coordinatore del progetto ESTOOLS, il professor Peter Andrews dell'Università di Sheffield. «Questo ha enormi conseguenze per la ricerca europea sulle cellule staminali, in quanto limita la capacità di ricercatori con competenze diverse in paesi diversi di collaborare per il bene comune». La dichiarazione congiunta è l'ultima di una lunga serie di azioni che chiedono di cambiare la normativa italiana e tedesca in materia di ricerca sulle cellule staminali. A novembre dello scorso anno, la Fondazione tedesca per la ricerca (DFG) ha chiesto una revisione della legge sulle cellule staminali del 2002. In particolare, la DFG ha proposto di abrogare la legge sulla data limite, al fine di consentire ai ricercatori l'utilizzo di linee di cellule più recenti e di eliminare la possibilità di avviare all'estero procedimenti giudiziari nei confronti degli scienziati coinvolti in collaborazioni internazionali o che lavorano in laboratori all'estero in cui vengono utilizzate linee di cellule vietate in Germania. All'inizio di questo mese anche gli scienziati italiani hanno pubblicato un «manifesto» per la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali in cui chiedono di rendere più facilmente disponibili i finanziamenti per questo tipo di ricerca. «Cerchiamo di riequilibrare l'iniqua situazione attuale, realizzabile attraverso la ripresa dei finanziamenti pubblici per la ricerca sulle cellule staminali embrionali già ottenute, permessa dalle leggi italiane e regolamentata nella maggioranza dei paesi europei con chiari vagli procedurali», dichiarano gli autori.

Paesi

Germania, Italia

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