Repressione e proteste in Africa
I paesi ASS della Nigeria e dello Zimbabwe sono stati classificati come repressivi in base a indici internazionali. Lo studio di tali regioni rivela principi generali sulle proteste in situazioni in cui vige l’autoritarismo. Il progetto PROAFRI (“Protests in sub-Saharan African countries”), finanziato dall’UE, ha studiato la mobilitazione politica nei paesi oggetto dello studio tra il 1995 e il 2010. Inoltre, lo studio ha esaminato gli effetti di un contesto politico repressivo sulle strutture organizzative che sostengono la mobilitazione della resistenza. Quali fonti di informazioni sono stati utilizzati sondaggi di opinione pubblica esistenti, che riflettono l’impegno individuale nelle dimostrazioni. Lo studio biennale si è concluso ad agosto 2013. Le indagini hanno sottolineato che la repressione può neutralizzare oppure dare origine allo sviluppo di una struttura organizzativa. Mentre un livello moderato di repressione potrebbe far scattare la mobilitazione, una maggiore capacità militare unita a una rigida repressione costituirà un deterrente e un elemento capace di disinnescare il processo di mobilitazione. La ricerca ha anche rivelato che, dove i contestatori si affidano a una solida struttura organizzativa, comprese le reti di organizzazioni associate, si determinano elevati tassi di mobilitazione. Infine, il lavoro ha identificato tre condizioni a fronte delle quali le organizzazioni trovano mezzi di azione alternativi e, pertanto, conservano una stabile struttura organizzativa all’interno del contesto autoritario, vale a dire: violenza, transnazionalizzazione e moderatezza delle opzioni di azione. Le attività di protesta dipendono dalla forza delle organizzazioni protestatarie e dall’estensione delle alleanze internazionali. PROAFRI è riuscito a chiarire i mezzi con cui le organizzazioni della protesta sopravvivono in contesti repressivi. Inoltre, la ricerca ha evidenziato che quando la repressione lega saldamente tutti i settori governativi, le opportunità per i rivali politici risultano minime.
Parole chiave
Repressione, protesta politica, Africa subsahariana, mobilitazione politica, mobilitazione della resistenza, capacità militare, autoritarismo, violenza, transnazionalizzazione, organizzazione della protesta, alleanze internazionali