Programma specifico di ricerca e di sviluppo tecnologico (CEE) nel campo della biotecnologia, 1990-1994
In ciascuna delle aree coperte dal programma verrà svolta una ricerca prenormativa, ponendo enfasi sulle valutazioni della sicurezza delle nuove tecniche e dei prodotti novelli. Saranno anche monitorate e studiate le implicazioni etiche, sociali ed economiche relative alla biotecnologia. Sarà anche prestata particolare attenzione al potenziale di utilizzo delle applicazioni di R&S biotecnologico al fine di accrescere il progresso sociale e lo sviluppo economico con l'innovazione nei settori agricolo, medico e industriale. Si perseguirà un approccio multidisciplinare che coinvolgerà rappresentati dei diversi settori interessati.
Ai contraenti sarà richiesto di fornire, dove applicabile, le informazioni necessarie per la valutazione dettagliata dell'impatto sociale etico ed ecologico dei propri progetti e, se necessario, l'approvazione da parte delle autorità responsabili.
La ricerca si svolgerà a livello di molecole, cellule, organismi e popolazioni. A livello molecolare, saranno intrapresi degli sforzi al fine di contribuire al lavoro di ordinamento dell'intero genoma dello lievito e di avviare uno sforzo comunitario per ordinare i geni in microrganismi, piante e specie animali adatti. Un obiettivo specifico sarà l'ordinamento di più di 10 milioni di nucleotidi negli organismi studiati. Sarà mantenuto uno stretto collegamento con il programma di analisi del genoma umano.
Nell'area della neurobiologia, della biochimica, della farmacologia e della caratterizzazione genetica di sistemi di neurorecettori scoperti di recente costituirà un obiettivo specifico del programma.
Nel settore ecologia e biologia di popolazione, sarà mantenuto uno stretto coordinamento con gli altri importanti programmi di ricerca comunitari, compreso Biomedicina e Salute e Ambiente.
Il programma non comprende progetti di ricerca sugli embrioni umani e saranno assolutamente evitate sofferenze non necessarie inflitte agli animali utilizzati a scopo sperimentale.
Al fine di rafforzare le conoscenze biologiche di base come fondamento comune ed integrato necessario per le applicazioni nei settori agricolo, industriale, sanitario, alimentare ed ambientale.
Tre aree:
- approcci molecolari:
. struttura e funzione delle proteine:
al fine di comprendere e controllare le funzioni biologiche espletate dalle proteine (enzimi, ormoni, anticorpi, recettori, strutture di corpi, ecc.) e di produrre proteine ad-hoc idonee per esigenze specifiche degli uomini (ad esempio, nuovi farmaci, enzimi industriali);
. strutture di geni:
al fine di giungere ad una maggiore comprensione dei meccanismi biologici e genetici studiando il messaggio genetico in specie rappresentative (mappatura dei geni e ordinamento);
. espressione di geni:
al fine di studiare in modelli di importanza pratica i processi tramite i quali le informazioni immagazzinate come DNA nei geni si esprimono sotto forma di proteine attive;
- approccio cellulare e di organismi:
. rigenerazione, riproduzione e sviluppo cellulare degli organismi viventi:
al fine di fornire la conoscenza di base richiesta dalla biotecnologia tramite studi comparativi di eventi riproduttivi (creazione di coppie meiotiche, bagaglio dei gameti, riconoscimento e fertilizzazione dei gameti), interazione cellula con cellula e replicazione di cellule in animali e piante;
. metabolismo di animali, piante e microbi; tratti fisiologici essenziali:
al fine di fornire agli operatori nei settori industriale ed agricolo la conoscenza basilare necessaria per uno sfruttamento più razionale delle risorse in produzione, trasformazione e in zootecnia;
. sistemi di comunicazione con materia vivente:
al fine di fornire ai biotecnologi del settore industriale, agli operatori agricoli e medici un nuovo approccio per affrontare la complessità dei sistemi viventi (concentrandosi sui sistemi immunitario e nervoso);
- ecologia e biologia di popolazione:
. le implicazioni ecologiche della biotecnologia:
al fine di studiare le implicazioni ambientali della biotecnologia e, in particolare, del rilascio da parte degli uomini, di organismi viventi nell'ambiente in relazione alle politiche industriali, agricole ed ambientali della Comunità;
. conservazione delle risorse genetiche:
al fine di accertare la dimensione reale del problema della perdita di diversità genetica (erosione genetica nelle piante, negli animali e nei microrganismi).
La Commissione è responsabile dell'attuazione del programma, assistita da un comitato composto dai rappresentanti degli Stati membri e presieduto dal rappresentate della Commissione.
Il programma comprende progetti di ricerca e sviluppo tecnologico (RST), azioni concertate e misure accompagnatorie.
I progetti di RST sono soggetti a contratti a compartecipazione di costi, dover la partecipazione finanziaria della Comunità di norma non supera il 50%. Università e altri centri di ricerca hanno la facoltà di richiedere, in alternativa, per ciascun progetto, o un finanziamento del 50% delle spese totali, oppure un finanziamento del 100% dei costi marginali aggiuntivi. I contratti relativi a progetti di ricerca in compartecipazione, di norma, devono essere conclusi in seguito ad una procedura di selezione basata su inviti a presentare proposte pubblicati dalla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee. I progetti, di norma, devono prevedere la partecipazione di almeno due partner, ciascuno indipendente dall'altro, siti in Stati membri diversi.
I progetti di ricerca di base transnazionale sono svolti al fine di integrare gli sforzi di ricerca in strutture comunitarie idonee (European Laboratories Without Walls - ELWW - i laboratori europei senza pareti) su argomenti di ricerca dove le principali strettoie derivano da lacune nella conoscenza di base. I progetti di ricerca generica sono attuati da équipe transnazionali di laboratori al fine di rimuovere - con un investimento significativo in capacità e risorse - strettoie importanti derivanti da limitazioni strutturali e di scala. I progetti di priorità tecnologica vengono messi in atto al fine di raggiungere un più elevato grado di coerenza e impatto finale sulle aree obiettivo.
I progetti di ricerca in cooperazione possono essere presentati da un gruppo di imprese non aventi strutture di ricerca proprie. Al fine di risolvere problemi tecnici comuni. Una o più organizzazioni esterne saranno incaricate di svolgere la ricerca. Le imprese prenderanno parte alla programmazione, alla guida dei progetti e alla messa in applicazione dei risultati. In progetti di questo tipo, il 50% dei costi della ricerca sono coperti, per un periodo che di norma non eccede due anni.
Le azioni concertate comprendono azioni comunitarie atte al coordinamento delle attività di ricerca individuale realizzate dagli Stati membri. Possono beneficiare dei finanziamenti fino al 100% delle spese di coordinamento.
Le misure accompagnatorie consistono:
- nell'organizzazione di seminari, workshop e convegni scientifici;
- nel coordinamento interno tramite la creazione di gruppi di integrazione;
- nei programmi di formazione in tecnologia avanzata, ponendo enfasi sulla multidisciplinarità;
nella promozione della valorizzazione dei risultati;
- nella valutazione scientifica e strategica indipendente dell'operato dei progetti e del programma.
La Commissione è autorizzata a negoziare accordi internazionali con paesi terzi membri di COST, in particolare i paesi membri dell'EFTA ed i paesi dell'Europa centrale e orientale, con l'obiettivo di associarli al programma completo o a parte di esso. Quando sono stati conclusi degli accordi quadro di cooperazione scientifica e tecnica tra la Comunità e gli Stati europei non membri, gli organismi e le imprese site in questi paesi possono diventare partner di un progetto intrapreso in seno al programma. Per progetti nell'Area 3 ("Ecologia e biologia di popolazione"), questa opzione può anche essere estesa agli organismi e alle imprese site in altri paesi terzi nonché alle organizzazioni internazionali coinvolte nella ricerca in quest'area.
Gli stanziamenti comunitari ritenuti necessari per l'esecuzione del programma ammontano a 186 milioni di ECU, dei quali una somma pari all'1% del bilancio è accantonata quale contributo del programma al programma centralizzato per la divulgazione e la valorizzazione dei risultati. Almeno il 10% dei fondi sono stati destinati alla ricerca di base, tra il 5 e il 7% alla formazione di ricercatori e un 3% circa alla valutazione degli effetti etici e socioeconomici e dei rischi tecnologici.
La Commissione prenderà in esame il programma nel corso del secondo anno di attuazione e presenterà una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale. A conclusione del programma, un gruppo di esperti indipendenti realizzerà una valutazione dei risultati ottenuti e la presenterà, unitamente ai commenti della Commissione, agli stessi organismi.