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Contenuto archiviato il 2024-06-18

PARYLENE based artificial smart LENSes fabricated using a novel solid-on-liquid deposition process

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Lenti simili a occhi per le telecamere dei cellulari

Alcuni scienziati stanno imitando la natura per sviluppare lenti comprimibili per la nuova generazione di dispositivi ottici. La tecnologia si potrà applicare a impianti biomedici, videocamere di cellulari e display a cristalli liquidi.

Attualmente le lenti negli strumenti ottici sono una spesa standard per i produttori. Si tratta di materiali duri fatti per vedere le cose di determinate dimensioni a specifiche gamme di distanza. Le lenti dell'occhio umano sono però deformabili e costituite da tessuti che possono cambiare forma in un processo chiamato accomodazione per mettere a fuoco praticamente qualsiasi cosa su grandi distanze. Contrazione e rilassamento di piccoli muscoli attaccati alle lenti modificano la curvatura e ingrossano o appiattiscono le lenti a seconda delle necessità. La facoltà di imitare le capacità della natura producendo lenti flessibili e regolabili si potrebbe integrare in diverse applicazioni di biomedicina ed elettronica di consumo. Questa tecnologia si può applicare direttamente agli impianti di lenti intraoculari (IOL) e consentirebbe di potenziare le prestazioni di dispositivi come le videocamere di cellulari e i display a cristalli liquidi (LCD). Gli scienziati stanno sviluppando questa tecnologia grazie ai finanziamenti del progetto Parylens (Parylene based artificial smart lenses fabricated using a novel solid-on-liquid deposition process), finanziato dall'UE. Un precedente progetto del programma quadro, denominato Multipol, ha dimostrato l'uso di un polimero a film sottile (parilene) depositato su superfici liquide per sigillare ermeticamente il liquido senza deformarlo. Le forze esterne applicate successivamente, con i muscoli dell'occhio o con elettrodi conduttivi trasparenti (polimeri elettricamente attivi (EAP)), possono deformare le lenti modificando la lunghezza focale. Uno dei principali obiettivi scientifici del progetto Parylens era la creazione del grado adeguato di libertà per consentire l'accomodamento. Inoltre gli scienziati dovevano conservare molte delle proprietà desiderate del parilene, incluse biocompatibilità, trasparenza e non reattività chimica (inerzia). Finora è stato affrontato il problema della flessibilità e le nanoparticelle, note per le loro proprietà antibatteriche, sono state depositate sulla superficie. Inoltre gli scienziati hanno sfruttato un processo (il cosiddetto processo sol-gel) che produce un materiale umido e solido per rendere comprimibile il corpo liquido delle lenti. Infine è stato prodotto un primo prototipo di LCD flessibile. Parylens sta per superare lo stato dell'arte dell'incapsulamento solido su liquido, spianando così la strada alla nuova generazione di dispositivi ottici e offrendo una notevole spinta alla competitività dell'economia UE.

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