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Contenuto archiviato il 2024-05-27

Biodiversity, impact and control of microsporidia in bumble bee (bombus spp.) pollinators

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Modellizzazione dell'epidemia di microsporidi nei bombi

L'Istituto federale svizzero di tecnologia di Zurigo ha creato un modello epidemiologico per simulare l'infiltrazione e la diffusione dei parassiti microsporidici nelle colonie di bombi.

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I bombi sono degli impollinatori industriosi e quindi sono di valore inestimabile per l'agricoltura commerciale. Come altri insetti ed animali sono soggetti ad attacchi da parte di parassiti come ad esempio i microsporidi. Esistono delle prove dell'infezione dei bombi da parte del microsporide Nosema bombi ma mancano conoscenze dettagliate. Il progetto POLLINATOR PARASITES ha cercato di approfondire questo campo con un intenso programma di ricerca della durata di tre anni. Nel lavoro era compresa anche l'elaborazione di un modello epidemiologico fatta dall'Istituto federale svizzero di tecnologia (ETH). Il modello è stato costruito sulla base delle attuali conoscenze relative alle vie di infezione, ai tassi d'infezione e ai tassi di mortalità dei bombi e del Nosema bombi. Sono stati presi in considerazione tutti gli stadi e tutti i tipi di bombi, comprese le larve, le pupe, le operaie, le regine giovani e i maschi. Gli attacchi delle spore possono avere origine sia all'interno che all'esterno della colonia. Il lavoro svolto con il modello ha permesso all'ETH di studiare il modo in cui una regina infetta può compromettere non soltanto la sua stessa colonia, ma anche le colonie vicine. È molto preoccupante il fatto che questi risultati catastrofici possano avvenire nel corso di un'unica stagione di crescita. Il modello permette anche di rilevare le conseguenze dell'epidemia nelle stagioni successive. Nonostante i già notevoli progressi fatti nell'ambito del progetto POLLINATOR PARASITES, l'ETH e i suoi partner hanno deciso di dedicare altro tempo e altre energie al miglioramento del modello, con l'intenzione di fornire raccomandazioni che permettano di ridurre il rischio di infezioni da microsporidi e quindi di proteggere le popolazioni di bombi.

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