Oltre le PFAS: rivestimenti più sicuri per i prodotti di consumo dell’UE
Mentre l’UE si prepara a inasprire i regolamenti sulle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nel 2026, si apre la corsa per trovare alternative più sicure. ZeroF riunisce 12 partner accademici e industriali provenienti da 9 diversi paesi, coordinati dal principale centro di ricerca finlandese, il VTT. L’obiettivo del partenariato è quello di sviluppare rivestimenti sicuri e sostenibili privi di PFAS per imballaggi alimentari e tessuti da tappezzeria, mantenendo le proprietà benefiche dei rivestimenti tradizionali. «Abbiamo bisogno di soluzioni che forniscano le stesse prestazioni delle PFAS, senza porre gli stessi rischi», afferma Miika Nikinmaa, responsabile delle soluzioni biomateriali presso il VTT. «Il settore deve adattarsi rapidamente alle normative in arrivo per garantire che la sicurezza e le prestazioni non vengano compromesse in futuro.»
Quadri e risultati
ZeroF si avvale del quadro di riferimento per la sicurezza e la sostenibilità sin dalla progettazione (SSbD, safe and sustainable by design) elaborato dal Centro comune di ricerca (JRC) per sviluppare materiali, ottimizzarne le formulazioni e valutare sicurezza, prestazioni e sostenibilità associate, nell’ambito di un approccio che garantisce l’efficacia, l’ecocompatibilità, la sicurezza e la conformità agli standard normativi dei rivestimenti sviluppati. Il progetto si è concentrato sulla creazione di rivestimenti ibridi organici e inorganici per i tessuti e di soluzioni di barriera avanzate per gli imballaggi stampati. I ricercatori hanno migliorato la resistenza all’acqua dei tessuti privi di PFAS e stanno attualmente esplorando una chimica innovativa per migliorare l’oleorepellenza. Finora, il team ha compiuto progressi significativi nello sviluppo di rivestimenti privi di PFAS per tessuti e imballaggi, tra cui un prodotto chiamato ORMOCER®, e di rivestimenti a base di esteri di acidi grassi carboidrati che dimostrano un’eccellente resistenza all’acqua e agli oli. ZeroF ha eliminato i solventi nocivi, sostituito i catalizzatori pericolosi e ottimizzato le formulazioni con additivi e polimeri avanzati per garantire sicurezza e prestazioni elevate. Le tecniche di rivestimento a spruzzo e a polvere impiegate sono state perfezionate al fine di supportare la produzione su scala industriale, mentre le valutazioni del ciclo di vita e le indagini sui consumatori effettuate offrono approfondimenti sulla sostenibilità e sul potenziale di mercato, sostenendo l’applicazione reale delle innovazioni di ZeroF.
Attività di collaborazione
Sostituire le PFAS non è facile: ottenere una forte repellenza all’acqua e ai grassi senza incrementare eccessivamente i costi è stato particolarmente complesso. ZeroF si propone di ridurre l’impatto ambientale del 25% e di limitare l’aumento dei costi per i consumatori al di sotto del 20%. Inoltre, le lacune nei dati sulla sicurezza delle alternative alle PFAS e la limitata applicabilità degli strumenti di valutazione esistenti hanno complicato il processo di ricerca. «La mancanza di dati completi sulla sicurezza ha reso difficile realizzare una valutazione completa delle alternative alle PFAS», osserva Nikinmaa. «Affinché fosse possibile guidare lo sviluppo e stabilire la conformità normativa, avevamo bisogno di un database più solido.» Il successo ottenuto sinora da ZeroF è dovuto anche alla collaborazione con altre iniziative finanziate dall’UE, come BIO-SUSHY, PROPLANET e TORNADO. La partecipazione a ECOSYSTEX fornisce inoltre una rete preziosa per la condivisione delle conoscenze, mentre la stretta collaborazione istituita con le reti per la promozione della comunità SSbD, come IRISS, mantiene l’allineamento con i principi della sicurezza e sostenibilità sin dalla progettazione in ogni fase dello sviluppo.
Un futuro più sicuro
I rivestimenti barriera di nuova concezione sono pronti per la produzione commerciale, in particolare nel settore degli imballaggi stampati. Nel settore tessile, i ricercatori stanno perfezionando la resistenza agli oli e alle sostanze chimiche al fine di espandere le applicazioni in campi come quello dell’abbigliamento protettivo. Per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica, nel 2025 verrà lanciata una campagna dedicata che metterà in evidenza i vantaggi offerti dalle soluzioni prive di PFAS. «Non si tratta solo di normative; vogliamo che i consumatori e le aziende capiscano perché è importante passare ad alternative più sicure», conclude Nikinmaa. Il tutto culminerà in un evento finale, previsto per ottobre del 2025, che presenterà i risultati ricavati dal progetto e aprirà la strada a un’adozione più ampia. Mentre il progetto si avvicina alla sua conclusione, che avverrà nel dicembre del 2025, la fase finale esplorerà la biodegradabilità per le applicazioni di imballaggio e le soluzioni sostenibili di fine vita per i tessuti, con l’obiettivo di prevenire i danni ambientali a lungo termine: ciò garantisce l’accessibilità di alternative più sicure e la loro praticità per un’adozione più vasta.
Parole chiave
ZeroF, sicuro e sostenibile sin dalla progettazione, SSbD, PFAS, resistenza all’acqua e agli oli, standard normativi