Nuove conoscenze sulla regolazione delle emozioni e sul rischio di suicidio
La regolazione delle emozioni descrive la capacità di una persona di gestire e rispondere efficacemente alle esperienze emotive. Nel corso di una giornata tipo, utilizziamo una serie di strategie per affrontare situazioni difficili o impegnative. «È ampiamente accettato che le persone a rischio di suicidio abbiano difficoltà nella regolazione delle emozioni», afferma Yael Millgram, borsista del progetto ERDS, dell’Università di Tel Aviv in Israele. «I pensieri suicidi sono talvolta un tentativo di sfuggire a emozioni intensamente negative, perché la persona che li prova sente di non essere in grado di controllarle in altro modo.»
Comprendere meglio le difficoltà emotive
Come esperta di regolazione delle emozioni e depressione, Millgram ha notato che poche ricerche si sono concentrate su quali siano effettivamente queste difficoltà nelle persone che lottano contro i pensieri suicidi. Inoltre, la maggior parte dei dati precedenti è stata raccolta tramite questionari, che sono retrospettivi e non riescono a cogliere l’esperienza quotidiana vissuta dalle persone a rischio di suicidio. Il progetto ERDS, sostenuto dal programma di azioni Marie Skłodowska-Curie, ha adottato un nuovo approccio per comprendere meglio le difficoltà emotive associate al rischio di suicidio. Millgram ha applicato una teoria delle tre fasi della regolazione delle emozioni, cercando di esaminare cosa succede in ciascuna di queste fasi. «La prima fase consiste nell’identificare il bisogno di regolare le proprie emozioni», spiega. «La fase successiva consiste nel selezionare la strategia di regolazione delle emozioni da utilizzare. Questo potrebbe essere distrarsi o rivolgersi a qualcun altro. La fase finale prevede l’implementazione, che può comportare diversi livelli di successo e di sforzo.» Millgram era anche interessata a scoprire i meccanismi che portano alle difficoltà di regolazione delle emozioni, come la capacità delle persone di identificare la causa delle loro emozioni. «Quando si provano sentimenti negativi ma non se ne conosce il motivo, è molto più difficile cambiare queste emozioni», aggiunge.
Individuare i deficit di regolazione emotiva
Insieme ai supervisori Matt Nock dell’Università di Harvard e Gal Sheppes dell’Università di Tel Aviv, Millgram ha condotto due studi basati sulla teoria delle tre fasi. È stato reclutato un gruppo di persone che avevano riferito di aver avuto pensieri suicidi nell’ultima settimana, insieme a due gruppi di controllo: una coorte di persone sane con sintomi ridotti e un gruppo psichiatrico che non aveva avuto pensieri suicidi. Ogni gruppo ha scaricato un’applicazione sul proprio telefono, che ha inviato loro sei sondaggi al giorno per sette giorni, chiedendo loro informazioni sulla regolazione delle emozioni in tempo reale. Questi studi hanno portato a una serie di risultati interessanti. Ad esempio, Millgram ha riscontrato che i partecipanti con pensieri suicidi hanno scelto strategie più dannose, come l’uso di alcol e droghe, per gestire le emozioni e hanno sperimentato un maggiore sforzo nella regolazione, rispetto a entrambi i gruppi di controllo. «Questo differenzia le persone con psicopatologie generali da quelle con pensieri suicidi» spiega la ricercatrice.
Comprendere le cause delle emozioni
Millgram ha anche scoperto che le persone a rischio di suicidio tendono a essere meno informate sulle cause delle loro emozioni. «Questo gruppo sapeva meno del motivo delle proprie emozioni negative rispetto a entrambi i gruppi di controllo», spiega l’autrice. «Inoltre, le persone a rischio di suicidio sono risultate più propense a pensare al suicidio quando non erano in grado di identificare la fonte delle loro emozioni.» Per Millgram, queste intuizioni sottolineano l’importanza di scoprire esattamente perché le persone provano emozioni negative. È un’area di studio su cui intende concentrarsi in futuro. «Se riusciamo ad aiutare le persone a identificare la fonte delle emozioni negative, potremmo essere in grado di migliorare le loro capacità di regolazione emotiva», aggiunge. «Possiamo quindi forse rendere più facile l’applicazione di strategie adattive.»
Parole chiave
ERDS, emozione, suicidio, psichiatrico, suicida, sintomi