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Divide and conquer: using patient-derived tumour organoids to dissect intra-tumour immune heterogeneity of non-small cell lung cancer

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Le combinazioni di trattamenti sono la chiave per affrontare il cancro

Una tecnica pionieristica ha dimostrato che le cellule di uno stesso tumore rispondono in modo molto diverso all’attacco delle cellule immunitarie. Questo potrebbe influenzare lo sviluppo di terapie future.

L’ultimo decennio ha visto progressi notevoli nello sviluppo di immunoterapie contro il cancro. Si tratta di trattamenti che utilizzano il sistema immunitario per combattere la malattia. «Le immunoterapie hanno completamente trasformato il trattamento del cancro», osserva Krijn Dijkstra, responsabile del progetto TxImmuneOrganoids, del Netherlands Cancer Institute. «Questo è fantastico per i pazienti e ha anche aperto un campo di ricerca completamente nuovo.»

Comprendere le risposte tumorali alle immunoterapie

Al tempo stesso, tuttavia, se anche le immunoterapie possono essere efficaci nel ridurre le dimensioni del tumore, l’eradicazione completa delle cellule tumorali rimane una sfida. Uno dei motivi è che i tumori non sono omogenei. Mentre alcune cellule tumorali possono essere sensibili alla terapia, altre sono resistenti. «Se il tumore non viene completamente eradicato, a un certo punto potrebbe ricominciare a crescere», afferma Dijkstra. «Ciò richiederà lo sviluppo di nuove terapie.» Il progetto TxImmuneOrganoids, sostenuto dal programma di azioni Marie Skłodowska-Curie, si è proposto di comprendere meglio le risposte dei tumori alle immunoterapie. Il progetto si è concentrato sul cancro ai polmoni ed è stato coordinato da Charles Swanton, uno dei maggiori esperti di eterogeneità tumorale presso l'Istituto Francis Crick nel Regno Unito.

Analizzare le cellule di singoli tumori

Quando un tumore cresce, inizia a ramificarsi in sottocloni. Dijkstra voleva scoprire se questi cloni non sono distinti solo geneticamente, ma anche dal punto di vista funzionale, e se queste differenze potrebbero essere il motivo per cui alcune cellule vengono bersagliate da quelle immunitarie e altre no. A tal fine, Dijkstra e il suo team hanno sviluppato una serie di organoidi, per vedere come specifiche cellule tumorali potessero rispondere all’introduzione di cellule T, un tipo di globuli bianchi che aiuta il sistema immunitario a combattere le malattie. Gli organoidi sono versioni miniaturizzate e semplificate di tessuti viventi create in laboratorio, che simulano le principali caratteristiche strutturali e biologiche presenti nell’organismo. «Per sviluppare gli organoidi, abbiamo prelevato biopsie da diverse regioni del tumore di un paziente», spiega Dijkstra. «Abbiamo creato circa 25 colture organoidi dallo stesso tumore. In questo modo, siamo riusciti a scomporre il tumore e a testare ogni singolo componente separatamente.» Grazie a questa tecnica rivoluzionaria, Dijkstra è stato in grado di dimostrare che le singole cellule tumorali dello stesso tumore rispondono in modo diverso all’introduzione di cellule T. «A volte le differenze erano estreme», osserva. Misurando il grado di attivazione delle cellule T, Dijkstra ha potuto calcolare l’efficacia di alcune di esse nel bersagliare specifiche cellule tumorali. Questo potrebbe aiutare a individuare nuovi trattamenti immunoterapici efficaci.

Combinazioni di terapie antitumorali

Il progetto ha sottolineato che un tumore è fondamentalmente un mosaico di singole cellule, che tendono a essere distinte dal punto di vista genetico e funzionale. Ciò mette in evidenza il motivo per cui il trattamento del cancro con una singola terapia è una tale sfida: soltanto alcune cellule tumorali sono predisposte a rispondere. Questi risultati sono in linea con la direzione generale della ricerca oncologica d’avanguardia, che punta allo sviluppo di combinazioni di terapie. «In futuro, sarei davvero interessato a sapere perché i tumori sono così eterogenei», aggiunge Dijkstra. «Si tratta solo di un effetto collaterale casuale e naturale dell’evoluzione dei tumori? Oppure le cellule tumorali lavorano come una squadra, con alcune che tengono a bada le cellule immunitarie e altre che svolgono altre funzioni? È un aspetto che vorrei approfondire.»

Parole chiave

TxImmuneOrganoids, cancro, immunitario, tumore, immunoterapie, malattia

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