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Un nuovo modo di curare il lupus e la sepsi?

Grazie alla loro importante scoperta, alcuni ricercatori hanno aperto la strada al possibile sviluppo di nuove terapie per malattie infiammatorie come il lupus e la sepsi. Il segreto sta in un enzima chiamato fumarato idratasi.

Che cosa influisce negativamente sul corpo umano nelle malattie infiammatorie, quando il sistema immunitario attacca i tessuti dell’organismo provocando l’infiammazione? Cercando la risposta a questa domanda, un gruppo internazionale di scienziati, sostenuto in parte dai progetti Metabinnate e ONCOFUM, finanziati dall’UE, ha realizzato una scoperta importante che fa luce su questo processo, individuando anche un potenziale nuovo bersaglio terapeutico. Come descritto nel loro studio pubblicato sulla rivista «Nature», i ricercatori hanno scoperto che un enzima chiamato fumarato idratasi viene represso nei macrofagi, i globuli bianchi del sistema immunitario che distruggono i microrganismi dannosi e attivano altre cellule immunitarie. Questo tipo di cellule infiammatorie è peraltro implicato in malattie che vanno dal lupus all’artrite, fino alla COVID-19 e alla sepsi.

Che cosa significa questa scoperta

La scoperta senza precedenti della fumarato idratasi repressa potrebbe spianare la strada a nuove cure per diverse malattie infiammatorie, come ad esempio il lupus. «Nessuno prima d’ora aveva mai collegato la fumarato idratasi ai macrofagi infiammatori e riteniamo che questo processo possa rappresentare il bersaglio per la cura di malattie debilitanti come il lupus, una brutta malattia autoimmune che danneggia diverse parti del corpo, fra cui la pelle, i reni e le articolazioni», osserva l’autore senior dello studio, il prof. Luke O’Neill del Trinity College di Dublino (Irlanda), coordinatore del progetto Metabinnate, in un articolo pubblicato sul sito web dell’università. Nel corso del loro studio, i ricercatori hanno scoperto non solo che i livelli di fumarato idratasi sono particolarmente bassi nei campioni di sangue dei pazienti affetti da lupus, ma anche che l’enzima veniva represso in un modello di sepsi da loro utilizzato. La sepsi è una patologia infiammatoria sistemica potenzialmente letale, scatenata da un’infezione batterica o virale esistente nell’organismo.

Una prospettiva stimolante per la terapia antinfiammatoria

Il primo co-autore Christian Peace, dottorando al Trinity College di Dublino, aggiunge: «Abbiamo stabilito un collegamento importante tra la fumarato idratasi e le proteine immunoregolatrici chiamate citochine, che mediano le malattie infiammatorie. La nostra scoperta dimostra infatti che, in seguito alla repressione della fumarato idratasi, dai mitocondri viene emesso RNA che può legarsi alle proteine chiave “MDA5” e “TLR7” e innescare il rilascio di citochine, peggiorando così l’infiammazione. Questo processo potrebbe essere preso di mira a livello terapeutico.» Il prof. O’Neill spiega che ciò potrebbe avvenire «ripristinando la fumarato idratasi in queste malattie o prendendo di mira l’MDA5 o la TLR7», concludendo che «si tratta di una prospettiva stimolante per nuove terapie antinfiammatorie di cui c’è grande bisogno». Il progetto Metabinnate (Metabolic crosstalk in the regulation of inflammation) si concluderà nel maggio 2024, mentre ONCOFUM (Integrating the tissue-specificity and chronology of hereditary renal cancer predisposition) proseguirà fino al febbraio 2025. Per ulteriori informazioni, consultare: progetto Metabinnate progetto ONCOFUM

Parole chiave

Metabinnate, ONCOFUM, macrofago, fumarato idratasi, lupus, sepsi, malattia infiammatoria, cellula, enzima

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