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Technological Adaptations of Nubian cores in the Karoo: neW geometric morphometric Approaches

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Analizzare i manufatti preistorici tramite un’innovativa tecnologia computazionale tridimensionale

Il Mesolitico rappresenta un periodo determinante per le origini degli esseri umani moderni. Un gruppo di ricercatori europei ha chiarito questo aspetto esaminando gli utensili in pietra con l’aiuto della morfometria geometrica in 3D.

Nel corso di indagini paesaggistiche effettuate nella regione remota e arida del parco nazionale Tankwa Karoo nel Sud Africa ai fini di una ricerca di dottorato, due ricercatori hanno scoperto un tipo di tecnologia degli utensili in pietra inaspettato, nota come Nubian Levallois. Il progetto TANKwA, sostenuto dal programma di azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), ha studiato il ruolo di questa tecnica di scheggiatura presso il sito di Tweefontein, eseguendone il confronto con altri siti. Il progetto si prefiggeva di comprendere questa tecnologia nella cornice del suo specifico ambiente arido, nonché il suo contributo ai primi adattamenti umani in Africa durante il Mesolitico. Per rispondere a questi interrogativi e approdare a un confronto statistico più rigoroso, TANKwA si è avvalso della morfometria geometrica in 3D, ovvero una serie di strumenti computazionali che permette la quantificazione della forma e di ulteriori caratteristiche tridimensionali della sagoma di un artefatto. «Dal nostro studio approfondito dell’assemblaggio di Tweefontein, che risale a circa 50 000 anni fa, è emerso che la tecnica di scheggiatura Levallois si verifica in uno spettro costituito dalla produzione Levallois centripeta “classica” di lame a una estremità e la produzione di punte acuminate di tipo Nubian Levallois all’altra», spiega la ricercatrice principale, Emily Hallinan. L’enfasi posta sui prodotti finali appuntiti Levallois, accanto all’intensa forgiatura per creare punte in altri prodotti suggerisce che questa morfologia ricopriva un ruolo importante in questo sito. «Una spiegazione relativa a Tweefontein lo descrive come un luogo adibito al “riattrezzaggio” al limitare di un paesaggio marginale», rivela Hallinan. «Quindi, potrebbe aver funzionato come strategia di riduzione dei rischi per garantire la fornitura di utensili adeguati all’ottenimento efficace di cibo ai cacciatori-raccoglitori in movimento in un ambiente povero di risorse.»

Un’analisi archeologica complessa

In quanto tecnica, la morfometria geometrica è diffusamente utilizzata nell’ambito delle scienze biologiche e sempre più nell’analisi litica; eppure, non è ancora stata applicata alla tecnica di scheggiatura riscontrata a Tweefontein. Basandosi sull’impiego di punti o punti di riferimento fissi, la morfometria geometrica risulta ideale per i campioni biologici che seguono una forma regolare. Tuttavia, i punti fissi sono più difficili da individuare sistematicamente sui reperti archeologici. Sebbene i manufatti oggetto di studio siano stati realizzati secondo la stessa sequenza di passaggi, presentano una variazione riconducibile al singolo scheggiatore e alle proprietà di un particolare pezzo di materia prima della pietra. Pertanto, la sfida consisteva nell’elaborazione di un sistema di collocamento dei punti di riferimento in posizioni individuabili su diversi manufatti affinché fosse possibile confrontare le forme senza errori.

La condivisione dell’attività di ricerca archeologica innovativa con la comunità

Nel contesto del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie, TANKwA ha tenuto un workshop per ricercatori impegnati nello studio della tecnologia Nubian Levallois nelle altre regioni in cui è presente, quali l’Africa nord-orientale, il Levante e l’Arabia. «Abbiamo discusso insieme le idee riguardo alle caratteristiche tecnologiche specifiche di questa tecnica di scheggiatura, stabilendo le linee guida per la sua individuazione e definizione che faranno progredire gli studi comparativi interregionali futuri che stiamo intraprendendo», spiega Hallinan. Il protocollo inerente alla morfometria geometrica in 3D redatto da TANKwA trova applicazioni per i ricercatori che studiano in maniera più ampia la tecnologia Levallois, permettendo di cogliere la forma dei manufatti e risolvere nuovi problemi relativi al comportamento tecnologico del passato. TANKwA collabora con Children’s Book Network, un’organizzazione senza scopo di lucro del Sud Africa, per la creazione del kit di strumenti di Tankwa, una risorsa didattica per giovani lettori e lettrici. Questo kit comprende manufatti stampati in 3D provenienti dal sito di Tweefontein e un libro per bambini appositamente scritto e illustrato con due storie parallele: una ambientata nel passato e l’altra nel presente sul lavoro degli archeologi.

Parole chiave

TANKwA, Mesolitico, morfometria geometrica in 3D, tecnica di scheggiatura, Nubian Levallois, Sud Africa, Tweefontein, pietra, utensile, manufatti

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