Occhi e orecchie ovunque per proteggere i porti europei
Ogni anno, milioni di passeggeri e miliardi di tonnellate di merci transitano nei porti europei, il che ne fa una risorsa centrale da proteggere e un potenziale obiettivo di attacchi criminali. Il progetto SAURON, finanziato dall’UE, ha ideato un nuovo concetto in grado di aiutare le autorità portuali ad affrontare le minacce sempre più sofisticate rivolte a persone o infrastrutture nonché ai sistemi informatici, spesso combinando attacchi di tipo convenzionale e informatico. «Per difendere i porti europei, tra le principali infrastrutture critiche d’Europa, il progetto SAURON propone una soluzione software unica capace di fornire la conoscenza delle situazioni a livello fisico, informatico e ibrido, oltre a un sistema di segnalazione delle emergenze per la popolazione», spiega Rafael Company, direttore del servizio di sicurezza e protezione della fondazione Valenciaport, e coordinatore del progetto SAURON. «Complessivamente, queste quattro componenti aiutano il personale della sicurezza portuale a prevenire e mitigare gli incidenti rendendo i suoi membri consapevoli di eventuali rischi potenziali e procurando loro informazioni utilizzabili per proteggere le persone nelle vicinanze».
A 360° e oltre
Come funziona il sistema nella pratica? SAURON si basa sugli strumenti di sicurezza portuale esistenti, quali videocamere, sensori e allarmi antincendio e li integra con una tecnologia di sicurezza all’avanguardia, dotata di nuovi dispositivi di rilevamento quali videocamere installate sui droni e riconoscimento facciale. Il sistema si avvale di una piattaforma IT che monitora e analizza dati provenienti da molteplici fonti e che genera allarmi in caso di rilevamento di anomalie, siano esse nel «mondo reale» o nel cyberspazio. Nuove tecniche di visualizzazione, quali modelli 3D e scenari di realtà virtuale, consentono agli operatori di visualizzare e valutare in tempo reale le minacce online e offline, agevolando un processo decisionale veloce. Nelle situazioni di pericolo, può essere attivato il sistema di allerta precoce per avvisare le autorità e la popolazione.
Rilevamento efficace delle minacce
Nel corso della fase pilota, il sistema è stato implementato in quattro porti europei dove, per testare il concetto di SAURON, sono stati simulati attacchi terroristici informatici, fisici e di tipo ibrido. Ad esempio, all’interno del porto di Sagunto, in Spagna, è stato usato un drone per monitorare un camion contenente merci pericolose. «Abbiamo potuto rilevare e gestire l’episodio tramite il sistema e inviare il tutto alla polizia portuale per la gestione», sottolinea l’azienda. Durante un’altra simulazione, questa volta presso il porto del Pireo in Grecia, il sistema è stato impiegato per sventare un finto complotto terroristico in cui veniva compromesso il computer del funzionario di sicurezza portuale, al fine di colpire i passeggeri in un terminal crociere. Anche in questo caso, SAURON ha consentito ai partecipanti alla prova di individuare ed evitare l’attacco.
Ampie prospettive
Sulla base del successo di queste prove, quattro potenziali utenti finali hanno già espresso il loro interesse nell’impiego di SAURON in futuro. Anche se il progetto ha concentrato la sua attenzione nei porti europei, il concetto sviluppato è potenzialmente in grado di migliorare la sicurezza in altre aree. «Nonostante il sistema sia stato collaudato in ambienti portuali e marittimi, tutte le sue componenti sono facilmente adattabili alle infrastrutture critiche di altri settori, quali quello energetico, idrico o delle comunicazioni», afferma Company. Al gruppo del progetto sono stati appena assegnati finanziamenti dell’UE per un nuovo progetto che consentirà ai ricercatori di perfezionare il sistema ed esaminare le possibilità per ampliarne il campo di applicazione.
Parole chiave
SAURON, sicurezza portuale, attacco terroristico ibrido, minaccia, infrastruttura critica, attacco informatico, conoscenza della situazione