Skip to main content
European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
CORDIS Web 30th anniversary CORDIS Web 30th anniversary

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-04-17

Article available in the following languages:

Aiutare i responsabili delle politiche energetiche ad affrontare la crisi della Covid-19

Un gruppo di ricercatori sulle politiche energetiche e climatiche ha stilato una serie di raccomandazioni per un modello teso a sostenere la transizione verso un’energia pulita utilizzando diversi orizzonti temporali in mezzo all’attuale pandemia di coronavirus.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Di fronte all’emergenza sanitaria pubblica globale e alle conseguenze economiche della pandemia di Covid-19, i responsabili delle politiche energetiche e climatiche devono elaborare politiche tenendo conto delle nuove circostanze. Sostenuto dal progetto INNOPATHS, finanziato dall’UE, un gruppo di ricercatori ha proposto un modello per contribuire in modo significativo ad azioni di politica climatica ed energetica necessarie a breve, medio e lungo termine. Le raccomandazioni sono state pubblicate nella rivista «Joule». «Queste osservazioni sono volte ad aiutare i responsabili delle politiche energetiche ad affrontare la crisi, concentrandosi su scenari politici rivolti a sistemi energetici neutrali in termini di emissioni di carbonio.» Come riportato in un comunicato stampa pubblicato sul sito «EurekAlert!», Tobias S. Schmidt, autore senior dell’Istituto di tecnologia federale svizzero (ETH) a Zurigo, partner del progetto INNOPATHS, dichiara: «Stiamo scrivendo queste osservazioni mentre la Covid-19 modifica in modo sostanziale il quadro economico relativo alla transizione verso un’energia pulita, imponendo ai responsabili delle politiche di prendere decisioni importanti in tempi brevi». Il prof. Schmidt aggiunge: «Mentre molti blog o articoli propongono “liste della spesa” relative a quali politiche attuare o a quali tecnologie sostenere, molti dei consigli mancano di struttura». Nelle loro osservazioni pubblicate sulla rivista «Joule», i ricercatori contestano i piccoli «successi ecologici» a breve termine che potrebbero tenere a bada cambiamenti significativi a lungo termine. «Spingere ora per i piccoli “successi ecologici” potrebbe distrarre da azioni che fanno la differenza per la transizione energetica a lungo termine. Ciò è particolarmente pertinente quando si aiutano aziende in difficoltà nei settori caratterizzati da elevate emissioni di carbonio.» Nello stesso comunicato stampa riportato sul sito «EurekAlert!», il prof. Schmidt inoltre afferma: «I salvataggi dovrebbero escludere i settori che sono chiaramente incompatibili con l’accordo di Parigi, tra cui lo sviluppo di sabbie catramose, ma al tempo stesso le decisioni relative al salvataggio devono considerare innanzitutto il valore sociale di servizio ininterrotto e salvaguardia del lavoro». Il prof. Schmidt sostiene che «i responsabili delle politiche dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di rafforzare la loro influenza al fine di definire in futuro attività commerciali per percorsi compatibili con l’accordo di Parigi, ad esempio acquisendo partecipazioni o assicurandosi voce in capitolo nella strategia futura delle aziende salvate».

Breve termine contro lungo termine

Nelle osservazioni pubblicate sulla rivista, i ricercatori evidenziano le riduzioni a breve termine delle emissioni di carbonio e dell’inquinamento atmosferico che sono state «determinate dalle restrizioni agli spostamenti e dalla chiusura temporanea degli impianti produttivi». Il prof. Schmidt aggiunge che questo sviluppo «non avrà effetti rilevanti sui cambiamenti climatici», come osservato nel comunicato stampa. «Per decarbornizzare i nostri sistemi e settori energetici, abbiamo bisogno di un cambiamento strutturale, ossia maggiori e non minori investimenti». Nelle loro osservazioni, i ricercatori concludono che, nell’ambito della risposta alla crisi della Covid-19, «in questa fase le azioni più utili consistono nello strutturare le sfide che emergono in diversi orizzonti temporali e offrire principi guida per le risposte». I principi proposti dai ricercatori sono i seguenti: «1) evitare una reazione esagerata a breve termine; 2) avvalersi di nuove opportunità per la transizione energetica a medio termine; 3) sviluppare nuovi progetti politici che possano resistere a futuri sconvolgimenti». I ricercatori aggiungono: «Mentre in questo momento l’attenzione del mondo politico si è concentrata giustamente sulla crisi sanitaria pubblica e sulla mitigazione dei suoi effetti immediati, è importante affrontare questa nuova situazione senza compromettere l’inderogabile transizione verso un’energia pulita». Il progetto INNOPATHS (Innovation pathways, strategies and policies for the Low-Carbon Transition in Europe), la cui conclusione è prevista a novembre 2020, «fornirà una proposta per una strategia a basse emissioni di carbonio per l’UE che possa essere attuata, approvata e ben gestita con efficacia», come riportato sul sito web del progetto. Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto INNOPATHS

Parole chiave

INNOPATHS, transizione energetica, Covid-19, clima, energia, energia pulita, coronavirus

Articoli correlati