Secondo uno studio, il vaccino H1N1 è risultato molto efficace lo scorso inverno
Una nuova ricerca mostra che una singola dose di vaccino contro l'influenza pandemica A (H1N1) ha fornito un buon livello di protezione contro la malattia durante la stagione invernale 2009-2010. Il vaccino è stato particolarmente efficace nei soggetti con meno di 65 anni e nelle persone senza malattie croniche. Le scoperte, pubblicate nella rivista PLoS Medicine, offrono informazioni sull'efficacia di questo vaccino invernale, che è studiato per offrire protezione contro la H1N1 e anche contro altri ceppi dell'influenza. I primi segnali indicano che la H1N1 è il ceppo predominante in circolazione questo inverno. Lo studio è stato finanziato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), un'agenzia dell'UE fondata nel 2005 per aiutare l'Europa a difendersi dalle malattie infettive. Quando l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato lo scoppio dell'influenza A (H1N1) pandemica (conosciuta anche come influenza suina) nel giugno 2009, la Commissione europea ha velocemente concesso l'autorizzazione alla commercializzazione di tre vaccini pandemici da usare nei paesi della UE. I primi test hanno mostrato che questi vaccini provocavano delle forti risposte immunologiche dopo la prima dose. Tuttavia, come fanno notare i ricercatori, una forte risposta immunologica non sempre significa che il vaccino sarà efficace, è quindi importante valutare la sua efficacia a livello della popolazione. In questo studio, gli scienziati hanno attinto a dati forniti dai medici di famiglia coinvolti nella Rete europea di sorveglianza dell'influenza (EISN) per valutare i livelli di efficacia del vaccino A (N1N1) in sette paesi (Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Portogallo e Romania) durante il periodo influenzale 2009-2010. I medici partecipanti hanno fatto un tampone nasale o faringeo a pazienti affetti da malattie simili all'influenza. I tamponi sono stati analizzati per l'influenza presso il competente laboratorio nazionale di riferimento per l'influenza. Sono state raccolte anche informazioni circa se e quando il paziente era stato vaccinato contro la A (H1N1) e/o il ceppo influenzale stagionale che circolava nel 2009-2010. Gli altri dati raccolti comprendevano l'età e il sesso del paziente, oltre alla presenza di malattie croniche, gravidanza, obesità e lo status di fumatore. Gli autori hanno analizzato i dati accuratamente, suddividendo i pazienti in 4 gruppi in base al loro stato rispetto alla vaccinazione: coloro che erano stati vaccinati più di 14 giorni prima della comparsa dei sintomi; coloro che erano stati vaccinati tra 8 e 14 giorni prima di ammalarsi; coloro che erano stati vaccinati meno di 8 giorni prima della comparsa dei sintomi; e coloro che non erano mai stati vaccinati. Le loro analisi hanno rivelato che una singola dose del vaccino A (H1N1) offriva buoni livelli di protezione (tra il 65% e il 100%) contro la malattia. Il vaccino è stato particolarmente efficace nei soggetti con meno di 65 anni e nelle persone senza malattie croniche. Inoltre, sembra che il vaccino offra della protezione già dopo solo otto giorni dalla vaccinazione. Lo studio ha anche confermato che il vaccino generico per l'influenza stagionale usato nel periodo influenzale 2009-2010 non offriva protezione contro il ceppo A (H1N1). Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che le loro scoperte devono essere trattate con un po' di cautela. "I nostri risultati suggeriscono una buona protezione del vaccino pandemico monovalente contro la pH1N1 curata dal medico e nessun effetto del vaccino per l'influenza stagionale 2009-2010," essi concludono. "Tuttavia, la tardiva disponibilità del vaccino pandemico e la conseguente limitata copertura con questo vaccino hanno ostacolato la nostra capacità di studiare i suoi benefici durante il periodo dell'epidemia. Gli studi futuri dovrebbero includere una stima dell'efficacia del nuovo vaccino trivalente nella prossima stagione 2010-2011, quando la vaccinazione verrà effettuata prima dell'inizio della stagione influenzale." Commentando le scoperte, Bruno Ciancio, uno degli autori dello studio ed esperto anziano dell'ECDC nel campo dell'influenza, ha detto: "Questo studio ha mostrato il valore aggiunto della collaborazione a livello europeo per quanto riguarda la valutazione dei vaccini. Inoltre, i risultati ottenuti sono particolarmente importanti per i paesi europei in questa stagione, considerando che il ceppo influenzale predominante in circolazione in Europa è l'influenza A (H1N1)." Gli ultimi dati forniti dall'ECDC mostrano che alti livelli di attività dell'influenza vengono segnalati in Danimarca, Irlanda e Regno Unito, dove l'Inghilterra è particolarmente colpita. Livelli medi di attività vengono segnalati in Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Portogallo, Spagna e il resto del Regno Unito.Per maggiori informazioni, visitare: PLoS Medicine: http://www.plosmedicine.org Per consultare l'articolo, fare clic: qui Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC): http://www.ecdc.europa.eu/ Organizzazione mondiale della sanità (OMS): http://www.who.int/en/
Paesi
Spagna, Francia, Ungheria, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania