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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Nuova legislazione dell'UE dà speranze ai pazienti in attesa trapianto

L'UE ha adottato una nuova legislazione destinata a migliorare la vita delle persone in attesa di un trapianto d'organi. Negli ultimi 50 anni, migliaia di persone in tutto il mondo hanno avuto una seconda possibilità grazie ai progressi delle tecniche mediche di trapianto. L...

L'UE ha adottato una nuova legislazione destinata a migliorare la vita delle persone in attesa di un trapianto d'organi. Negli ultimi 50 anni, migliaia di persone in tutto il mondo hanno avuto una seconda possibilità grazie ai progressi delle tecniche mediche di trapianto. La richiesta di donatori di organi però supera di gran lunga l'offerta e attualmente circa 56.000 pazienti nell'UE si trovano sulle liste d'attesa per un trapianto e 12 persone al giorno muoiono mentre aspettano un nuovo organo. Lo scopo della nuova direttiva dell'UE è quello di aumentare le probabilità di un paziente di ricevere un nuovo organo (specialmente nei casi in cui è prevista una compatibilità rara) e di migliorare la sicurezza dei trapianti nell'UE. Le misure della direttiva volte a migliorare le probabilità di ricevere un organo comprendono l'introduzione di condizioni di qualità e sicurezza; la raccolta standardizzata delle caratteristiche dell'organo; la costituzione di un meccanismo per la trasmissione delle informazioni e la creazione di un meccanismo per gli scambi internazionali degli organi per assicurare la tracciabilità degli organi e la segnalazione di avvenimenti negativi gravi. La direttiva dovrebbe anche fornire ai pazienti che si sottopongono a un trapianto un maggior grado di protezione. In questo senso, la legislazione prevede che gli Stati Membri stabiliscano sistemi di qualità e sicurezza per monitorare le attività; costituiscano un sistema di tracciabilità degli organi che assicuri l'anonimato di donatore e paziente e prendano provvedimenti per raccogliere informazioni sugli "avvenimenti negativi gravi" riguardanti il reperimento, l'esame e il trasporto degli organi. Inoltre gli Stati Membri devono organizzare un sistema per autorizzare il reperimento di organi e programmi di trapianto basati su criteri comuni di qualità e sicurezza. Con questo sistema gli operatori pubblici e sanitari disporrebbero di una lista completa di centri autorizzati in tutta l'UE. Infine gli Stati Membri hanno l'obbligo di assicurare che tutte le donazioni di organi siano gratuite e volontarie. Gli stati hanno due anni per applicare le nuove regole. La nuova legislazione è stata adottata qualche settimana dopo la pubblicazione di un nuovo sondaggio Eurobarometro sulla donazione e il trapianto di organi. I risultati preoccupanti del sondaggio suggeriscono che la disponibilità degli europei di donare i propri organi o di acconsentire alla donazione degli organi di un parente deceduto si stia stabilizzando. Secondo Eurobarometro, il 55% degli intervistati ha detto di essere disposto a donare i propri organi dopo la morte; nel sondaggio del 2006 questo valore corrispondeva al 56%. Oltre un quarto (27%) sono contrari all'idea di donare i propri organi. Appena più della metà (53%) hanno risposto che sarebbero disposti ad acconsentire alla donazione degli organi di un familiare. C'è molta differenza tra uno stato e l'altro, i livelli più alti di disponibilità a donare gli organi si sono registrati in Svezia (83%), Malta (77%) e Belgio e Finlandia (entrambi 72%). Secondo il sondaggio, c'è una forte correlazione tra il fatto che si discuta la donazione con i membri della propria famiglia e la disponibilità a donare. "Non è strano allora che quando i livelli di discussione si sono stabilizzati tra il 2006 e il 2009, anche la disponibilità ad acconsentire alla donazione dei propri organi si sia stabilizzata," conclude la relazione. Altri fattori che influenzano la disponibilità a donare comprendono il livello di istruzione, l'età (le persone al di sopra dei 55 anni di età sembrano meno propense a donare) e le ristrettezze economiche.

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