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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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Il commissario designato per la ricerca, l'innovazione e la scienza promette "azioni e risultati" ai membri del PE

Il commissario europeo designato per la Ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn, durante l'audizione con il Parlamento europeo del 13 gennaio scorso, ha espresso la sua volontà di portare ricerca, innovazione e scienza "al cuore delle politiche europee". Parl...

Il commissario europeo designato per la Ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn, durante l'audizione con il Parlamento europeo del 13 gennaio scorso, ha espresso la sua volontà di portare ricerca, innovazione e scienza "al cuore delle politiche europee". Parlando alle commissioni Industria, ricerca ed energia (ITRE) e Cultura ed istruzione (CULT) del Parlamento europeo, il nuovo commissario designato ha affermato che l'Unione europea deve diventare un'Unione dell'innovazione. "La conoscenza, la ricerca e l'eccellenza scientifica sono tra le pietre miliari dell'innovazione", ha sottolineato. "Con la new economy, la conoscenza 'raffinata' sostituirà il 'greggio' nel ruolo di motore principale dell'economia". Nel corso di un incontro informale, Máire Geoghegan-Quinn ha evidenziato che se sarà eletta commissario le sue politiche saranno dedicate in modo particolare a tre ambiti specifici, ovvero al completamento dello Spazio europeo della ricerca (SER), all'individuazione di risposte adeguate alle sfide più imponenti a livello globale e alla creazione di una cultura della ricerca e dell'innovazione. Nel suo discorso d'apertura, il commissario ha inoltre sottolineato l'importanza di coinvolgere un numero più consistente di piccole e medie imprese (PMI) nei programmi di ricerca dell'Unione europea e di destinare ulteriori fondi comunitari alla ricerca, come ad esempio i Fondi strutturali. Dopo l'intervento, c'è stato spazio per le domande dei membri del Parlamento europeo, in occasioni delle quali Máire Geoghegan-Quinn ha accennato al tipo di commissario che intende essere. Quando le è stato chiesto se sarebbe un commissario per la ricerca che intende cambiare radicalmente l'assetto attuale o - piuttosto - un commissario che intende ottimizzare gli strumenti già disponibili, ha risposto con decisione di essere "Un politico, non un funzionario pubblico. Intendo utilizzare gli strumenti già disponibili per garantire che venga svolta attività di ricerca nelle aree in cui è più necessaria". Dopo essersi definita una persona "che parla poco, ma agisce" ha continuato sottolineando la sua ferrea volontà a seguire questa linea. Ha concluso auspicando di poter vedere "azioni e risultati". Rispondendo a una domanda su quali strategie attuerebbe per ottenere un'ampia porzione di fondi per la ricerca in occasione dei negoziati sul bilancio comunitario, ha affermato: "Sono pronta per la sfida. L'ho già fatto quando ero al governo. Lotterò per ottenere tutto ciò che posso". In risposta a una domanda sul modo in cui avvicinerebbe più gente alla scienza, ha commentato: "Dobbiamo rendere la scienza attraente. I nostri scienziati sono delle star? Dovrebbero esserlo!" Se venisse approvato dal Parlamento, il commissario Geoghegan-Quinn sarebbe il primo commissario per la ricerca dell'UE la cui carica comprenderebbe la parola "innovazione". Alcuni membri del Parlamento europeo, che hanno evidenziato come l'innovazione sia un tema trasversale che interessa le direzioni di numerosi commissari, si sono interrogati su come la Commissione, nel suo complesso, gestirebbe questo ultimo aspetto. Il Commissario designato ha affermato che sarebbe lei stessa a presiedere il gruppo dei commissari i cui ambiti di attività hanno a che fare con l'innovazione e ha promesso di lavorare al fianco di Michael Barnier, commissario designato per il mercato interno e i servizi, su temi quali i diritti di proprietà intellettuale e la protezione dei brevetti. Fino a poco tempo fa, Máire Geoghegan-Quinn era membro della Corte dei conti europea e non dovrebbe dunque sorprendere che molti parlamentari le abbiano chiesto insistentemente come utilizzerebbe questa sua esperienza per eliminare alcune delle pastoie burocratiche che bloccano le sovvenzioni per la ricerca dell'Unione europea. Nelle sue risposte, la politica irlandese ha sottolineato come le procedure siano significativamente più semplici e rapide di quanto non fossero in passato. Ponendo l'accento sulla natura di "fondi pubblici" dei fondi per la ricerca, ha affermato: "Non intendo fare nulla che possa compromettere una solida gestione finanziaria". Ha inoltre ammesso che sarebbe possibile fare di più, aggiungendo: "Meno regole corrispondono a meno errori". Le udienze dei commissari designati sono iniziate il 12 gennaio e continueranno fino al 19. Il Parlamento europeo voterà la nuova Commissione il 26 gennaio.

Paesi

Irlanda

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