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Importante sovvenzione dell'UE assegnata alla nanotecnologia

Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha assegnato una sovvenzione Advanced Grant di 2,5 milioni di euro all'Istituto di nanoscienze del Politecnico di Delft (TU Delft) nei Paesi Bassi, per la ricerca svolta nel campo delle bio-nanotecnologie. Il CER - finanziato nell'amb...

Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha assegnato una sovvenzione Advanced Grant di 2,5 milioni di euro all'Istituto di nanoscienze del Politecnico di Delft (TU Delft) nei Paesi Bassi, per la ricerca svolta nel campo delle bio-nanotecnologie. Il CER - finanziato nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) - è il primo organo di finanziamento creato per sostenere le nuove ricerche e l'eccellenza nel pensiero scientifico creativo. Esso cerca altresì di incoraggiare gli scienziati ad individuare nuove opportunità e sfide, piuttosto che svolgere ricerche guidate dai governi e dai responsabili delle politiche. La nanotecnologia è uno di questi campi di frontiera della ricerca, e il destinatario dell'Advanced Grant - il professor Cees Dekker dell'Istituto di nanoscienze presso il TU Delft - ha detto: "Vogliamo usare la forza della nanofabbriczione [...] per scoprire di più sulle grandi questioni biologiche, come ad esempio il funzionamento preciso dei processi intracellulari". Nella prima parte di questo progetto, il professor Dekker e il suo team studieranno l'evoluzione e l'adattamento dei batteri. "Le tecniche di nanofabbricazione ci permettono di costruire dei cip ad altissima definizione, al fine di studiare l'adattamento e l'evoluzione dei batteri", ha spiegato. "Stiamo creando una vera e propria miniatura delle isole Galapagos per i batteri, in cui alcuni di essi potranno passare da un'isola all'altra, altri invece no. Cambiando i fattori e le proprietà ambientali dei batteri, possiamo approfondire la nostra comprensione di come si adattano i batteri. Siamo in grado di osservare direttamente l'evoluzione nello spazio e nel tempo". I batteri osservati nello studio si muovono attraverso stretti canali, in cui sono completamente appiattiti prima di riapparire con forme diverse. La ricerca condotta dal professor Dekker e dal suo team indica che negli spazi stretti potrebbero esserci molti più batteri di quanto ritenuto finora. Ciò potrebbe avere importanti ripercussioni per i prodotti come ad esempio gli strumenti medici. Nella seconda parte della ricerca il team utilizzerà fasci di elettroni per creare fori su scala nometrica. Le molecole di DNA saranno in grado di spostarsi attraverso questi fori mentre se ne terrà traccia. L'obiettivo è di leggere i loro codici genetici e osservare quali geni sono "accesi" o "spenti". Nella parte finale della ricerca, il team tenterà di "mimare" la costruzione dei pori biologici, concentrandosi sui fori microscopici nella membrana del nucleo cellulare. "In questi fori si trovano determinate proteine che funzionano come una specie di guardiano del nucleo cellulare", ha detto il professor Dekker. "Esse determinano quali molecole possono entrare o uscire; il modo in cui riescono a farlo rimane comunque un mistero. Mimando questi fori tramite la nanofabbricazione e rivestendoli con le proteine guardiano, speriamo di scoprire di più su questo importante meccanismo". Il professor Dekker ritiene che la casualità sia un elemento particolarmente interessante della ricerca. "Alcuni batteri mirano alla cooperazione, mentre altri "approfittano" del lavoro svolto dai loro compagni", ha spiegato. "Possiamo gestire anche queste caratteristiche e studiarle in condizioni controllate".

Paesi

Paesi Bassi

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