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Contenuto archiviato il 2023-03-06

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Secondo uno studio finanziato dall'UE le decisioni sulla nanotecnologia necessitano di un maggiore coinvolgimento del pubblico

Sebbene vengano compiuti sforzi per coinvolgere il pubblico nelle decisioni riguardanti le nuove tecnologie come la nanotecnologia, è comunque necessario rivederli sostanzialmente, questo è quanto afferma una nuova relazione del progetto DEEPEN ("Deepening ethical engagement a...

Sebbene vengano compiuti sforzi per coinvolgere il pubblico nelle decisioni riguardanti le nuove tecnologie come la nanotecnologia, è comunque necessario rivederli sostanzialmente, questo è quanto afferma una nuova relazione del progetto DEEPEN ("Deepening ethical engagement and participation in emerging nanotechnologies"), finanziato dall'UE. DEEPEN ha ricevuto 894.000 euro in finanziamenti dalla linea di bilancio "Scienza e società" del Sesto programma quadro (6° PQ) dell'UE. Questo progetto triennale ha riunito esperti di etica e filosofia e di scienze sociali e politiche provenienti da Germania, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito. "È bello constatare che ci sia una spinta verso il dialogo pubblico e uno sviluppo più responsabile delle nuove tecnologie, ma al momento questa spinta non sembra essere sufficiente," commenta il coordinatore del progetto, il professor Phil Macnaghten dell'Università di Durham nel Regno Unito. "Nel caso della nanotecnologia osserviamo il desiderio del pubblico di partecipare allo sviluppo della tecnologia. I processi politici, però, non tengono sufficientemente in considerazione questo fattore. Ci piacerebbe che i termini del dibattito fossero rimescolati." La nanotecnologia comporta la manipolazione della materia a livello molecolare e ha potenziali applicazioni in campi diversi come la medicina, le comunicazioni, l'energia e l'ambiente. Anche quando la nanotecnologia era ancora ai suoi albori, c'era la consapevolezza che queste nuove tecnologie dovevano essere sviluppate in modo "responsabile" e che bisognava rispondere alle preoccupazioni del pubblico riguardo la loro sicurezza. Come sottolineano i ricercatori nella loro relazione, questo costituiva un dilemma per i politici: come potevano regolare la tecnologia in modo che favorisse l'innovazione pur restando sensibile alle preoccupazioni del pubblico e ai potenziali rischi per la salute e per l'ambiente? Il progetto DEEPEN ha cercato di esaminare come l'etica e la responsabilità sono intese dalla comunità della nanoscienza e di esaminare come il pubblico vede queste nuove tecnologie. Infine ha sviluppato una serie di raccomandazioni per aiutare i responsabili delle politiche e gli scienziati a migliorare il modo in cui si rivolgono al pubblico su queste questioni. Secondo il rapporto, un problema importante è costituito dalla convinzione che "gli scienziati fanno scienza, mentre la società e gli esperti di etica si occupano delle implicazioni etiche o sociali". Ciò riflette la supposizione che i benefici della nanotecnologia debbano essere spinti, mentre l'etica rappresenta un freno per il progresso", affermano i partner del progetto. Gli autori sottolineano che per andare avanti, bisogna eliminare questa divisione del lavoro. I codici di condotta sono un modo per farlo, suggeriscono. Inoltre gli enti fornitori di finanziamenti possono incoraggiare il cambiamento pretendendo che i beneficiari prendano in considerazione fattori etici e sociali. Una lezione fondamentale che si trae dal progetto è che le posizioni pubbliche verso le nanotecnologie sono abbastanza complesse e non possono essere semplicemente riassunte in "positive" e "negative". "Dobbiamo andare oltre il linguaggio di "pro e contro", e "rischi contro benefici", e riconoscere che i giudizi sulla nanotecnologia che esprimiamo tutti - in quanto profani, scienziati o politici - non possono essere inquadrati facilmente in categorie predefinite," recita il rapporto. I ricercatori consigliano di tenere maggiormente in conto il modo in cui vengono misurate le opinioni pubbliche e il modo in cui il pubblico viene capito e coinvolto nelle attività. I partner del progetto esortano i politici a essere innovativi nel trovare modi di garantire che al pubblico venga data voce in capitolo nelle decisioni, e li incoraggiano a esplorare diversi formati di coinvolgimento del pubblico. Sottolineano però che "il coinvolgimento del pubblico deve essere inteso come una serie di iniziative, piuttosto che come eventi singoli per creare un dibattito pubblico che sia flessibile e vario". I ricercatori suggeriscono inoltre che il dibattito dovrebbe concentrarsi meno su idee altamente speculative su come potrebbe essere la nanotecnologia in un futuro remoto e rivolgere invece l'attenzione verso la sua situazione attuale. Conclude il professor Macnaghten: "Vogliamo che la nostra analisi sia utile a coloro che si trovano in prima linea nel processo decisionale scientifico, senza tirarsi indietro davanti al fatto che questo costituisce una sfida al modo di fare le cose."

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