Nanobiotecnologia: Coinvolgere il pubblico
Se si vogliono placare i timori della gente riguardo la nanobiotecnologia è necessario aprire un dibattito il più presto possibile sui meriti di questa nuova forma di scienza, è questa la raccomandazione che emerge da un nuovo rapporto stilato da ricercatori finanziati dall'UE. La nanotecnologia ha il potenziale per trasformare drasticamente la società, tuttavia troppo spesso il dialogo su questa scienza è stato dominato dalla paura, creata da romanzi come Prey, di Michael Crichton, e titoli giornalistici che parlano dell'"incubo della poltiglia grigia". Adesso un rapporto, scritto come parte del progetto finanziato dall'UE NanoBio-RAISE, conclude che è necessario coinvolgere il pubblico in modo da calmare questi timori. Il rapporto è stato presentato alla recente conferenza EuroBIO2008 a Parigi, in Francia. Il progetto NanoBio-RAISE è stato finanziato dall'UE nell'ambito dell'area Attività scientifica e sociale del Sesto programma quadro (6°PQ) con ben 553.845 EUR. Il progetto associa la comunicazione scientifica alla ricerca etica nel campo della nanobiotecnologia e ha lo scopo di anticipare qualunque tipo di questioni sociali ed etiche che possono eventualmente presentarsi. Nel corso di una serie di workshop, scienziati bioetici provenienti da USA e Europa hanno raccolto informazioni e hanno studiato l'impatto della nanotecnologia nel campo dell'alimentazione e della medicina e nel campo emergente del potenziamento umano. Un workshop finale si è occupato dei metodi per coinvolgere il pubblico in un dibattito informato su questioni specifiche. Per quanto riguarda il potenziamento umano, il rapporto ha scoperto posizioni divergenti tra gli USA e l'UE. In Europa, il potenziamento umano si concentra sulla medicina rigenerativa e le malattie neurodegenerative, mentre negli USA, l'interesse è principalmente militare, concentrandosi sulla creazione di "soldati bionici". Il dibattito negli USA gira intorno alla natura della condizione umana e sul come possiamo potenziare, piuttosto che semplicemente riparare, le nostre condizioni fisiche e mentali. Le nostre attuali paure sulla nanobiotecnologia sembrano dominate dalla questione della tecnologia del nano-cibo, comunemente associata con i cibi geneticamente modificati (OGM). Dominano la discussione anche certe idee che affondano le loro radici nella fantascienza, come distributori automatici replicanti. La nano-medicina è vista sotto una luce molto migliore e alcuni dei suoi progressi sono annunciati come grandi risultati. Tra questi compaiono diagnosi, trattamento e monitoraggio dei pazienti migliorati, in particolare in campi come cancro, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Sulla base di queste scoperte, il coordinatore di NanoBio-RAISE, dott. David Bennett, e i suoi colleghi hanno chiesto una risposta proattiva per rassicurare il pubblico sul potenziale della nanobiotecnologia. "C'è una costante richiesta di una discussione più aperta e di un maggiore coinvolgimento del pubblico nelle decisioni riguardo scienza e tecnologia in generale rispetto a quanto è stato fatto finora. La nanobiotecnologia è il più recente e, secondo noi, uno dei settori in cui è più importante che venga soddisfatta questa richiesta. Crediamo che l'UE abbia un ruolo importantissimo nel lavoro con la comunità della ricerca, l'industria e le altre parti coinvolte per avviare programmi ed attività innovativi ed efficaci in tutta la comunità," ha affermato.