Il Parlamento europeo approva una relazione sul 7PQ
Il Parlamento europeo ha approvato con una schiacciante maggioranza la relazione sul Settimo programma quadro (7PQ). La decisione avalla la struttura del suddetto programma. La relazione offre un ampio sostegno al programma di lavoro proposto dalla Commissione europea, che beneficerà di un bilancio di 50,521 miliardi di euro. Il Parlamento ha inoltre approvato con un'ampia maggioranza la relazione sulla proposta riguardante il Settimo programma quadro della Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM). Sebbene l'importo di 50,521 miliardi sia inferiore alle attese della Commissione e di numerosi eurodeputati, esso supera notevolmente il bilancio di 16 miliardi di euro dell'attuale programma quadro. Gli eurodeputati hanno accolto favorevolmente la scelta delle nove aree tematiche definite dalla Commissione, ma con la votazione hanno deciso che il tema "sicurezza e spazio" fosse diviso in due categorie distinte. Hanno inoltre convenuto che i due terzi del bilancio destinato all'energia debbano essere attribuiti alle attività di ricerca nel settore delle energie rinnovabili, del rendimento e del risparmio energetico, apportando ulteriori modifiche alla distribuzione dei fondi tra le diverse parti del programma. La votazione sugli emendamenti relativi alla ricerca nel settore delle cellule staminali è stata molto serrata. Alla fine gli eurodeputati hanno approvato con una maggioranza di appena 25 voti la proposta suggerita dalla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento, secondo la quale la ricerca sull'uso delle cellule staminali umane embrionali e adulte può essere finanziata nell'ambito del 7PQ fatte salve le leggi nazionali e le rigorose norme in materia di autorizzazione. L'europarlamentare italiano on. Marco Cappato, che sostiene fermamente la ricerca sulle cellule staminali, ha definito il voto "un successo per un'Europa laica e tollerante". Il risultato sarà fonte di delusione per i gruppi pro-life che si sono fortemente opposti alla ricerca nel settore delle cellule staminali. Il Parlamento si è mostrato entusiasta per l'istituzione del Consiglio europeo della ricerca (CER), ma ha voluto assicurarsi che godesse di una reale autonomia. Gli eurodeputati suggeriscono che tale consiglio assuma la forma di un'Agenzia esecutiva prima di diventare, dopo una breve fase transitoria, una struttura indipendente. Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta al Parlamento e al Consiglio per "istituire il CER in quanto struttura permanente e giuridicamente indipendente". Nel 2008 il CER sarà sottoposto a un esame indipendente nel corso del quale le strutture e i meccanismi che lo costituiscono potrebbero subire modifiche. "Il programma si prefigge l'obiettivo di soddisfare le esigenze dell'UE in termini di competitività e occupazione", ha dichiarato Jerzy Buzek, l'eurodeputato polacco che ha redatto le due relazioni presentate al Parlamento europeo. "Spero che si mantenga il ritmo di lavoro che ha caratterizzato le attività del Settimo programma quadro. La comunità europea degli scienziati e dell'industria non vede l'ora di avviare il programma sotto i migliori auspici. Tutti noi nell'Unione europea aspettiamo il successo della strategia di Lisbona". In una dichiarazione la Commissione europea ha accolto favorevolmente il risultato della votazione e ha aggiunto che esso corrisponde in gran parte alla proposta originaria della Commissione. Il documento sarà oggetto di discussione negli Stati membri prima della seconda lettura in Parlamento entro la fine dell'anno. Il portavoce del commissario europeo per la Ricerca, Janez Potocnik, ha accolto con favore il voto dichiarando che esso segue del tutto le linee della proposta iniziale della Commissione.