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Nuova rete europea per affrontare la resistenza agli antibiotici

Il 17 marzo è stata lanciata a Bruxelles una rete paneuropea tesa ad affrontare il problema della resistenza agli antibiotici. La rete GRACE (Genomics to combat resistance against antibiotics in community-acquired LRTI in Europe), cofinanziata nell'ambito del Sesto programma q...

Il 17 marzo è stata lanciata a Bruxelles una rete paneuropea tesa ad affrontare il problema della resistenza agli antibiotici. La rete GRACE (Genomics to combat resistance against antibiotics in community-acquired LRTI in Europe), cofinanziata nell'ambito del Sesto programma quadro (6PQ), riunisce le risorse di 17 diversi istituti europei di nove Stati membri. Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha dichiarato: "Siamo consapevoli che il pubblico è sempre più preoccupato a causa dei crescenti tassi di resistenza agli antibiotici di patologie che colpiscono molti di noi ogni anno. La rete GRACE è un buon esempio delle attività di ricerca che affrontano le questioni che sono importanti per i cittadini. Se concentriamo la nostra eccellenza a livello europeo, abbiamo migliori possibilità di trovare risposte più rapide". La resistenza agli antibiotici varia a seconda del paese, ma ha destato scalpore in tutta Europa a causa della diffusione di "superbatteri" quali l'MRSA e il C-Diff., che hanno mietuto vittime fra le persone anziane e cagionevoli. Il progetto GRACE valuterà gli effetti di questi batteri, che causano specificamente infezioni alle vie respiratorie inferiori, quali bronchite o polmonite. Il progetto GRACE prevede la creazione di una rete di laboratori di genomica in otto paesi europei, sostenuta da una rete di ricerca sanitaria primaria in 11 paesi europei. Non esistono linee guida definite a livello comunitario in materia di utilizzo di antibiotici - i medici sono liberi di prescriverli o meno se lo ritengono opportuno. La patologia delle vie respiratorie inferiori costituisce la forma semplice più comune trattata oggi nella sanità primaria in Europa. La bronchite acuta colpisce ogni anno in Europa oltre 16 milioni di persone e al 70-90 per cento dei pazienti vengono prescritti antibiotici per curarla. Tuttavia, lo studio mira altresì ad educare il paziente. I pazienti che non completano il loro ciclo di antibiotici si espongono a ricadute, con la possibilità che le infezioni mutino o lascino batteri resistenti a quegli antibiotici. I tipi comuni di infezione delle vie respiratorie inferiori comprendono la polmonite acquisita in comunità (CAP) e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (COPD). Nell'UE si registrano ogni anno più di tre milioni di casi di (CAP), e circa 500.000 casi richiedono l'ospedalizzazione. I tassi di mortalità oscillano fra il 5 e il 15 per cento. Per il 2020, la COPD sarà la terza causa più comune di mortalità in Europa, con oltre sei milioni di morti ogni anno. Poiché le patologie come la CAP e la COPD sono più pericolose negli anziani, con l'invecchiamento della popolazione europea i costi di tali malattie diventeranno un salasso sempre più elevato in termini sia di risorse sia di vite. Il professore Herman Goossens è direttore dell'ospedale universitario di Anversa (Belgio) e coordinatore di GRACE. "La chiave per controllare lo sviluppo della resistenza agli antibiotici consiste nel riuscire a trattare gli antibiotici selettivamente", ha affermato. "La nostra speranza è riposta su diagnosi nuove e rapide e ipotizzo che nei prossimi dieci anni assisteremo a cambiamenti rivoluzionari per quanto riguarda gli esami diagnostici semplici per le infezioni acquisite in comunità". La rete GRACE organizzerà attivamente corsi di formazione, tra cui corsi di insegnamento e pratici su web, e fornirà materiale informativo ai medici, al pubblico e ai responsabili politici. Le informazioni saranno diffuse anche attraverso due società scientifiche europee leader - la European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases e la European Respiratory Society. La rete GRACE servirà infine a condurre sperimentazioni cliniche in settori quali influenza ed esami diagnostici rapidi, nonché a valutare nuovi antibiotici, antivirali e vaccini. Ciò potrebbe portare potenzialmente ad un "Centro europeo di ricerca sulle infezioni delle vie respiratorie inferiori" virtuale. La rete riceve 11,5 milioni di euro a titolo del Sesto programma quadro della Commissione europea e sarà operativa almeno fino al 2011.

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