Nuove metodologie esaminano la comunicazione tra le regioni del cervello in pazienti affetti da epilessia al fine di migliorare il trattamento
Circa il 30-40 % dei pazienti con epilessia non può essere adeguatamente trattato con farmaci antiepilettici. Per questi pazienti, l’intervento chirurgico rappresenta il trattamento con la maggiore efficacia al fine di liberarsi dalle crisi epilettiche. La capacità di stimare in modo accurato, veloce ed efficiente il focolaio epilettico è di conseguenza molto importante. Il progetto EPICONNECT, finanziato dall’UE, mirava a rendere possibile la localizzazione della regione che genera l’epilessia mediante lo studio delle interazioni funzionali tra le regioni con l’elettroencefalografia (EEG). «Questo è importante per ottenere un trattamento migliore dei pazienti colpiti da epilessia», dicono il coordinatore del progetto Stefaan Vandenberghe e il borsista Marie Skłodowska-Curie Pieter Van Mierlo. «I pazienti possono essere trattati in modo più efficiente e prima, permettendo un reinserimento più veloce nella vita pubblica e riducendo di conseguenza i costi per la società». Attualmente nella pratica clinica, l’EEG viene analizzato a vista dal neurologo che ha in cura il paziente. La localizzazione della zona di inizio della crisi (SOZ, Seizure Onset Zone) a partire da queste registrazioni EEG non è attualmente possibile in campo medico. Questo è dovuto principalmente al fatto che i segnali EEG sono inquinati da artefatti muscolari e del movimento durante una crisi epilettica. Un’altra ragione è che la crisi epilettica si diffonde rapidamente ad altre regioni del cervello. Questo a sua volta rende la localizzazione a vista della SOZ dalle registrazioni EEG un compito impossibile. Approccio in tre fasi Per affrontare il problema, l’Università di Gand e l’Università di Ginevra hanno applicato tecniche avanzate di analisi dell’EEG nella valutazione prechirurgica per localizzare la zona epilettica. Nella prima fase, hanno usato uno strumento non invasivo chiamato elettroencefalografia ad alta densità per localizzare la zona di inizio della crisi, ossia la regione del cervello che causa le crisi epilettiche. Nella seconda fase, i due partner hanno adattato gli algoritmi all’EEG standard a bassa densità che viene registrato in tutti i centri specializzati per l’epilessia nel mondo. Nella fase finale hanno esaminato l’influenza dell’analisi automatizzata dell’EEG sulla gestione del trattamento dei pazienti. I ricercatori hanno dimostrato che basandosi su un EEG di 15 minuti a riposo, lo schema di comunicazione del cervello ottenuto dall’analisi dell’EEG consente di prevedere se il paziente soffre di epilessia o meno con una precisione del 90 %. L’analisi visiva non era in grado di distinguere tra pazienti affetti da epilessia e pazienti sani. Per di più, nei pazienti affetti da epilessia, il fianco da cui ha origine l’epilessia può essere determinato con una precisione del 90 %. «Alla fine, la diagnosi migliorata potrebbe portare a un inizio anticipato della somministrazione di farmaci antiepilettici in alcuni pazienti quando l’epilessia non si è ancora manifestata del tutto», spiega il dott. Van Mierlo. «Quanto prima vengono trattati i pazienti, migliore è la possibilità che hanno di liberarsi del tutto delle crisi epilettiche e di contribuire alla società». Allo stesso tempo, essi hanno dimostrato che la tecnica dei connettomi funzionali porta a una precisione superiore nella localizzazione del focolaio epilettico se la si confronta con la tecnica standard di localizzazione basata sull’EEG. «EPICONNECT ha il potenziale per influire sul lavoro del medico specializzato nel campo dell’epilessia durante la valutazione prechirurgica», conclude il dott. Vandenberghe. Gli algoritmi progettati e convalidati durante il progetto possono rimpiazzare l’analisi a vista dell’EEG effettuata dallo specialista. «Se questi metodi si faranno strada nella pratica clinica, lo specialista avrà a disposizione uno strumento aggiuntivo per localizzare la SOZ o diagnosticare il tipo di epilessia».
Parole chiave
EPICONNECT, epilessia, crisi epilettica, cervello, elettroencefalografia, zona di inizio della crisi, epilettologo