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Ancient Egypt’s Wine Rebirth

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Alla scoperta del patrimonio vinicolo dell’Egitto

I cittadini europei a cui piace il vino potrebbero dedicare un pensiero agli antichi egizi, per i quali il vino era ricco di simbolismo religioso.

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Molte persone credono che il vino sia greco/romano per antonomasia, ma la vinificazione in realtà precede i greci di almeno 4 000 anni. Una gran parte della storia finora trascurata della produzione vinicola riguarda gli antichi egizi. Il progetto EGYWINE, (Ancient Egypt’s Wine Rebirth) finanziato dall’UE, ha preso in esame la vinificazione e la conservazione del vino tra il periodo Predinastico (3800 - 3300 a.C.) e quello del Nuovo Regno (1539 - 1075 a.C.). Il team utilizzerà analisi genetiche dei residui di vino presenti in antichi contenitori per dedurre le tecniche impiegate per la vinificazione. Lo studio si è inoltre basato sull’interpretazione di un insolito tipo di testo antico. Durante il periodo del Nuovo Regno, l’Egitto ha fabbricato anfore (vasi a due manici in ceramica, di circa 60 cm di altezza) per contenere il vino. I contenitori erano incisi con scritture ieratiche, un tipo di geroglifico in corsivo utilizzato quotidianamente. Le iscrizioni svolgevano la stessa funzione delle etichette odierne affisse sulle bottiglie di vino, aiutando i consumatori a selezionare quelle a loro più consone. Esse riguardavano il tipo di prodotto, l’anno di vendemmia, la qualità e la dolcezza, l’origine geografica, il tipo di proprietà (reale, templare o privata) e i dettagli del vinificatore. L’analisi delle iscrizioni, insieme a un esame separato della ceramica dei vasi, contribuirà a tracciare la diffusione delle tecniche di vinificazione verso l’Europa. Materiali antichi, strozzature moderne EGYWINE ha subito battute d’arresto e ritardi e, quindi, non ha ancora riferito i risultati della sua analisi. «Nel corso degli ultimi anni, l’esportazione di materiali antichi dall’Egitto verso altri paesi è divenuta impossibile», spiega la ricercatrice a capo del progetto, la dott.ssa Maria Rosa Guasch-Jané, «e il nostro laboratorio si trova in Francia». Pertanto, il progetto non ha completato né la campionatura degli antichi residui d’uva, né la relativa analisi genetica. Il team sta attualmente documentando la propria analisi delle iscrizioni sulle anfore. Ciononostante, la revisione preliminare della letteratura delle testimonianze archeologiche effettuata nell’ambito del progetto rivela notevoli informazioni sul ruolo del vino nell’antico Egitto. Le pitture tombali su muro sono una delle numerose fonti di informazione, in quanto raffigurano spesso vendemmie, processi di vinificazione e cerimonie religiose. «Gli egizi riconoscevano un legame tra il colore rosso del vino e il sangue di Osiride, il dio degli inferi e dell’aldilà», afferma la dott.ssa Guasch-Jané. «Di conseguenza, nella cultura egizia l’uva e il vino simboleggiavano la rigenerazione e la rinascita». Una bevanda cerimoniale L’Egitto disponeva di un sistema di produzione vinicola molto organizzato. Tuttavia, il prodotto era considerato un lusso, adatto per le cerimonie religiose: i faraoni e i preti, ad esempio, lo utilizzavano per le offerte nei templi. Secondo l’interpretazione più diffusa, le grandi anfore vinarie con l’incisione del sigillo reale ritrovate nelle tombe risalenti al periodo Predinastico (più o meno verso il 3800 a.C.) ad Abido e Saqqara significano che il vino era destinato ai defunti nell’aldilà. Dal periodo Protodinastico (all’incirca verso il 2950 a.C.) il vino si consumava anche nel corso delle cerimonie funebri. I membri della famiglia reale e la nobiltà, inoltre, gustavano il vino durante banchetti e festività. Sembra probabile che il consumo del vino da parte degli egizi sia terminato con il periodo Dinastico, attorno al 343 a.C. I greci, probabilmente, acquisirono le tradizioni egizie di vinificazione nel corso del loro dominio sull’Egitto, a partire dal 305 a.C. Tra gli altri risultati del progetto, il team ha creato un sito web che approfondisce gli aspetti summenzionati relativi al vino nella vita egizia. Il sito comprende una mappa archeologica interattiva dell’Egitto, che mostra scene legate al vino riprese da raffigurazioni su tombe. Una volta pubblicati i risultati finali, EGYWINE avrà svelato nuove informazioni sul patrimonio di vinificazione dell’Egitto, tra cui le modalità attraverso le quali queste tecniche si sono evolute nel tempo e hanno infine influenzato la produzione vinicola europea. Il vino è una delle innumerevoli eredità ancora presenti in Europa lasciateci dagli egizi.

Parole chiave

EGYWINE, vino, vinificazione, iscrizioni, antico Egitto, anfore, analisi genetica

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