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Contenuto archiviato il 2024-06-18

European Stroke Research Network

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Una rete europea per l'ictus

L'ictus è una patologia neurovascolare che si verifica quando si interrompe il flusso ematico al cervello, con la conseguente morte di cellule cerebrali. Ne derivano varie problematiche debilitanti, tra cui paralisi, perdita di memoria e perfino la morte.

La ricerca europea sull'ictus ha ricevuto un rilevantissimo impulso dalla formazione di una rete multidisciplinare denominata EUSTROKE ("European stroke research network"). In tale iniziative sono confluite le forze del mondo accademico, di governi, dell'industria di settori no-profit e associazioni di gruppi di pazienti. Le attività di ricerca dell'ESN (European Stroke Network) ha incluso varie aree, tra cui la biologia cerebrovascolare, la prevenzione dell'ictus e l'immaginografia. I componenti hanno svolto sperimentazioni congiunte pre-cliniche e cliniche, hanno condiviso risorse, hanno svolto attività formative e hanno sviluppato piattaforme di ricerca. I ricercatori hanno essenzialmente cercato di chiarire le variazioni nella barriera ematoencefalica (BBB) e nell'unità neurovascolare (NVU) a seguito di ictus ed edema cerebrale. La NVU è formata da vari componenti cellulari e acellulari. Vi rientrano cellule cerebrali endoteliali, astrociti, cellule infiammatorie, lamina basale dei vasi sanguigni e neuroni che, nel loro complesso, incidono sulla permeabilità della BBB. A fini sperimentali, sono stati sviluppati, ottimizzati e validati modelli murini e umani in vitro esistenti e nuovi. Sono stati sviluppati anche innovativi protocolli di immaginografia di risonanza magnetica (MRI), per diagnosticare e valutare il recupero da ictus a livello molecolare e di NVU. La permeabilità della BBB è stata definita utilizzando la MRI. Tali attività sono state utili alla valutazione di trattamenti attuali e nuovi e alle strategie di prevenzione riguardo l'ictus, compreso l'utilizzo di cellule staminali neurali e sonotrombolisi. Gli scienziati hanno anche valutato gli effetti di fattori dietetici, esercizio fisico, invecchiamento, cellule progenitrici, immunociti e agenti di riduzione dei lipidi su BBB e NVU. Una scoperta rivoluzionaria è consistita nel fatto che, dopo un ictus, i granulociti neutrofili polimorfi non sono presenti nel tessuto cerebrale. Un'altra scoperta chiave è stato il commutatore principale tra morte o sopravvivenza delle cellule (PEA15/HKII), un potenziale bersaglio terapeutico. A livello globale, la rete di sperimentazione ESN comprende oltre 1 350 centri per l'ictus, per favorire le sperimentazioni cliniche sull'ictus. Il consorzio ha anche instaurato una cooperazione congiunta transatlantica con la Canadian Stroke Network (Rete canadese sull'ictus), per favorire le collaborazioni di ricerca internazionale. Nel complesso, le attività ESN ha compiuto passi avanti significativi nella chiarificazione della fisiopatologia dell'ictus, insieme allo sviluppo di nuove strategie di diagnosi e cura. La vastissima collaborazione internazionale tra mondo accademico, industria e soggetti interessati chiave dovrebbero favorire la rapida commercializzazione di efficaci prodotti diagnostici e terapeutici per l'applicazione clinica.

Parole chiave

Ictus, barriera ematoencefalica, immaginografia, unità neurovascolare, granulociti neutrofili polimorfi, PEA15/HKII, fisiopatologia

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