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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Scienziati finanziati dall’UE divulgano la prima immagine in assoluto di un buco nero

Un team internazionale di astronomi ha rivelato per la prima volta l’immagine di un buco nero situato in una galassia lontana nota come Messier 87 (M87).

Una collaborazione mondiale che ha coinvolto scienziati finanziati dall’UE ha svelato la prima immagine mai acquisita di un buco nero al centro di M87, una massiccia galassia nella costellazione della Vergine, a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra. La prima prova visiva diretta del buco nero e della sua ombra si basava sulle osservazioni dell’Event Horizon Telescope (EHT), una rete di 8 radiotelescopi sparsi in diversi luoghi in tutto il mondo, dalla Spagna e dal Cile fino all’Antartide. L’immagine passerà alla storia scientifica Il 10 aprile sono stati resi noti i dettagli in una conferenza stampa tenuta dalla Commissione europea, dal Consiglio europeo della ricerca (CER) e dal progetto EHT. Carlos Moedas, commissario europeo per la ricerca, la scienza e l’innovazione, ha definito la prima immagine mai catturata di un buco nero come «una grande conquista per l’umanità». I risultati dell’EHT sono stati pubblicati in una serie di articoli su «The Astrophysical Journal Letters». Il CER ha fornito finanziamenti agli scienziati coinvolti nella collaborazione EHT attraverso due progetti, BLACKHOLECAM e RadioNet, che si protrarranno entrambi fino al 2020. Il progetto BLACKHOLECAM (Imaging the Event Horizon of Black Holes) è stato lanciato per misurare, comprendere e rinviare l’immagine di buchi neri astrofisici. Come spiegato sul sito web del progetto, la ricerca si concentra sulla verifica della teoria della relatività generale di Einstein. Un comunicato stampa della Commissione europea afferma: «Questo importante risultato scientifico segna un cambiamento di paradigma nella nostra comprensione dei buchi neri, conferma le previsioni della teoria della relatività generale di Albert Einstein e apre nuove linee di investigazione del nostro universo». I buchi neri sono oggetti cosmici compressi, con enormi masse ma dimensioni estremamente compatte. La loro esistenza ha un impatto fortissimo sulle aree circostanti, deformando lo spazio-tempo e surriscaldando qualsiasi materiale che vi cada dentro. Il buco nero in questione ha una massa 6,5 miliardi di volte superiore a quella del sole. Sono state utilizzate molteplici osservazioni EHT indipendenti e metodi di trattamento dell’immagine per rivelare una struttura ad anello con una regione centrale scura: l’ombra del buco nero. Le prove più evidenti dell’esistenza di buchi neri supermassicci Un comunicato stampa sul sito web dell’EHT spiega: «L’ombra di un buco nero è quanto di più vicino possibile a un’immagine del buco nero stesso possiamo ottenere, un oggetto completamente scuro da cui la luce non può uscire. Il limite del buco nero, ossia l’orizzonte degli eventi da cui prende il nome l’EHT, è circa 2,5 volte più piccolo dell’ombra che proietta e ha un diametro di poco inferire a 40 miliardi di chilometri». Gli scienziati coinvolti nel progetto BLACKHOLECAM auspicano inoltre di concentrarsi anche su Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio situato al centro della Via Lattea. Le osservazioni dell’EHT hanno utilizzato telescopi e infrastrutture che hanno beneficiato del progetto RadioNet (Advanced Radio Astronomy in Europe), finanziato dall’UE. Costituito da un consorzio di istituti situati in Europa, Repubblica di Corea e Sudafrica, integra infrastrutture per la ricerca nel settore della radioastronomia. Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto BLACKHOLECAM sito web del progetto RadioNet

Paesi

Belgio

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