I peacekeeper partecipano a un gioco online per la pace
Una cooperazione efficace può essere cruciale per gli operatori addetti al mantenimento della pace che operano nelle missioni dell’UE, ma non risulta sempre facile. Le diverse culture e i diversi generi del personale militare, civile e delle forze di polizia e le differenti organizzazioni di provenienza spesso rendono difficile comunicare e coordinarsi in modo efficace. La formazione attuale, tuttavia, non dedica risorse sufficienti all’insegnamento delle essenziali competenze trasversali. Un gioco di ruolo digitale appena sviluppato potrebbe essere proprio quello di cui il personale impegnato nel mantenimento della pace ha bisogno per maturare una comprensione delle differenti questioni legate a genere e cultura in cui potrebbero imbattersi in missione. Supportato dal progetto GAP, finanziato dall’UE, il gioco è stato recentemente lanciato al Trinity College di Dublino, che sta coordinando il progetto. Allenare le competenze sociali attraverso il gioco Il gioco di ruolo 2D è destinato a fornire la necessaria formazione nel campo delle competenze trasversali a tutto il personale schierato nelle missioni dell’UE per la prevenzione dei conflitti e la costruzione della pace, come ad esempio quelle in Afghanistan, Iraq, Libia e Palestina. Mediante il software, i peacekeeper possono ricevere un’istruzione relativa a comunicazione, sensibilità culturale e consapevolezza sulla parità di genere. «Abbiamo pensato: perché non formare i peacekeeper nel campo delle competenze trasversali mediante un gioco di ruolo digitale che consenta loro di fare pratica e sbagliare in un ambiente sicuro», afferma la professoressa associata del Trinity College di Dublino Anne Holohan in una notizia pubblicata su «The Irish Times». Secondo la prof.ssa Holohan, una notevole riduzione delle spese legate alla formazione rappresenta un vantaggio aggiuntivo dello strumento digitale. A partire dal 2003, l’UE ha schierato 150 000 operatori in 34 missioni su 3 continenti. Formare così tante persone provenienti da paesi e organizzazioni differenti non rappresenta una sfida solo dal punto di vista logistico, ma è anche un’operazione molto costosa. Il gioco, spiega, «fa risparmiare moltissimo denaro in termini di formazione. Al momento, qualsiasi formazione con gioco di ruolo implica il riunire in un unico luogo persone provenienti da tutta Europa, il che è costoso e richiede molto tempo». Per identificare le competenze trasversali necessarie per il mantenimento della pace, sono state valutate le attuali pratiche di formazione e sono state effettuate approfondite interviste a 180 operatori militari, civili e appartenenti alle forze di polizia con esperienza nel settore. Usando le informazioni ricavate da esperienze nel mondo reale, sono stati integrati nel gioco scenari autentici relativi alle competenze trasversali. Partecipare al gioco Non c’è limite al numero di operatori che si possono formare mediante questo strumento online. I giocatori usano avatar per assumere il ruolo di membri di differenti organizzazioni, generi o nazionalità. Il gioco, facilmente accessibile mediante Internet, può essere eseguito in segmenti, il che concede ai gruppi del tempo per discutere le questioni sociali affrontate con lo stesso. La valutazione del giocatore avviene prima, durante e dopo il gioco, rendendo possibile seguire il miglioramento dei partecipanti relativo a comunicazione, sensibilità culturale e consapevolezza sulla parità di genere. Una volta completata la propria formazione, ai giocatori viene conferito un «Passaporto delle competenze trasversali». Il team di GAP (Gaming for Peace) include 15 partner europei provenienti da mondo accademico, aziende, corpi militari e forze di polizia. Il progetto si conclude quest’anno a febbraio. Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto GAP
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