Pluripotenza – collegamento alla cancerogenesi
Le cellule staminali pluripotenti possono differenziarsi in molti tipi di cellule, coinvolgendo così un’interessante fonte di cellule per la terapia rigenerativa. Finora, il trapianto di queste cellule in vivo è stato caratterizzato da formazione di teratoma (tumore incapsulato) e incapacità di differenziare il tessuto di interesse. Per comprendere il motivo per cui si formano i teratomi, il progetto PLURIPOTENCY (A new model for study relationship between pluripotency and tumoroginesis: Molecular insights from basal chordates), finanziato dall’UE, ha studiato l’organismo cordato Botryllus schlosseri. Il Botryllus schlosseri è stato scelto come organismo modello per la sua capacità unica di rigenerare il proprio corpo da cellule pluripotenti attraverso un comportamento intermedio simile al teratoma. Durante il budding vascolare, si presentano stadi di sviluppo anormali, in cui le cellule pluripotenti sono mantenute e, infine, ritrovano l’identità posizionale differenziandosi “correttamente” in un corpo funzionale. Quest’ultimo processo è chiamato blastogenesi. I ricercatori del progetto erano fiduciosi del fatto che studiando questo organismo cordato avrebbero potuto estrarre informazioni importanti per le cellule staminali umane pluripotenti. Essi hanno analizzato l’espressione genica durante il budding vascolare e la blastogenesi al fine di identificare i geni candidati coinvolti nel mantenimento di pluripotenza e differenziazione cellulare. I ricercatori hanno assemblato con successo un trascrittoma completo del Botryllus schlosseri e hanno chiarito i processi chiave, come per esempio il budding vascolare. Il progetto PLURIPOTENCY ha clonato 30 geni candidati implicati riguardo a potenziale staminale, differenziazione o determinazione del destino cellulare. Gli scienziati hanno inoltre pubblicato una metodologia di nuova concezione per il rilevamento dei fagociti in vivo. Ciò ha contribuito a descrivere il loro ruolo durante i processi rigenerativi. Il Botryllus schlosseri si è dimostrato un organismo modello ideale per scoprire i meccanismi molecolari di base, conservati a livello evolutivo, che regolano il destino cellulare in un contesto non embrionale. La comprensione del modo in cui le cellule staminali pluripotenti formano un teratoma e si differenziano in tipi di cellule desiderati anziché diventare cancerogene troverebbe svariate applicazioni biomediche.
Parole chiave
Pluripotenza, cancerogenesi, teratoma, organismi cordati, budding vascolare, blastogenesi