Aggiornamento su EVO-NANO: una piattaforma di intelligenza artificiale fornirà terapie antitumorali su misura
La piattaforma computazionale costruita dal progetto EVO-NANO (Evolvable platform for programmable nanoparticle-based cancer therapies), finanziato dall’UE, include un motore di apprendimento automatico che ottimizza automaticamente la progettazione di nanoparticelle per il trattamento antitumorale. Le nanoparticelle sono promettenti per la ricerca sul cancro, poiché rendono le diagnosi più accurate. Possono inoltre essere utilizzate per somministrare farmaci nelle cellule tumorali. «Le simulazioni ci consentono di testare molto rapidamente numerosi trattamenti e per un’ampia varietà di tumori», commenta il coordinatore del progetto, il dott. Igor Balaz dell’Università di Novi Sad in Serbia. «A differenza di altre soluzioni di IA, siamo in grado di fornire una spiegazione del perché assistiamo all’effetto osservato.» Dopo lo sviluppo iniziale, il team di EVO-NANO si è concentrato sulla standardizzazione della piattaforma. Inizialmente era destinata esclusivamente alle nanoparticelle, ma adesso è in grado di simulare l’effetto di qualsiasi entità chimica su un tumore. «Questo rende più potente la piattaforma e apre molte opportunità per applicazioni commerciali», afferma Balaz. «Dopo un intenso confronto con molte aziende farmaceutiche e diversi ospedali, ci siamo resi conto che la migliore strategia da seguire era quella di concentrarci sull’uso della nostra piattaforma per ottimizzare le sperimentazioni cliniche.» L’obiettivo finale è quello di usare la piattaforma nella medicina personalizzata. Balaz immagina la creazione di una piattaforma di simulazione, destinata ai medici, per valutare in modo rapido e affidabile l’efficacia del trattamento farmacologico in singoli pazienti oncologici utilizzando prove di alta qualità. Come spiega: «Di conseguenza, i medici saranno in grado di raccomandare non solo quale farmaco potrebbe funzionare per un gruppo di pazienti, ma anche esattamente quale farmaco funzionerebbe su un paziente preciso in un dato momento, in quale sequenza e in quale dose, davvero su misura per ogni paziente.» Il finanziamento dell’UE è stato essenziale non solo per creare la piattaforma iniziale, ma anche per l’ampia convalida sperimentale dei risultati delle sue simulazioni. «La convalida sperimentale ci ha fornito davvero un ottimo punto di partenza per costruire un prodotto commerciale», conclude Balaz. «Ciò non sarebbe possibile senza il contributo dell’UE.» Come prosecuzione di EVO-NANO, Balaz fa ora parte di un consorzio che sta preparando una proposta per il piano Transizione del Consiglio europeo per l’innovazione (CEI) che porta tecnologie innovative dal laboratorio al mercato. Per apprendere di più su trasferimento tecnologico e imprenditorialità, i membri del consorzio hanno partecipato a diversi corsi e formazioni organizzati dal CEI.
Parole chiave
EVO-NANO, cancro, nanoparticella, tumore, farmaco, paziente, medico, trattamento, piattaforma IA