Utilizzo di batteri per estrarre i metalli preziosi
L'elevato contenuto di materia organica e carbonati nei giacimenti di minerali scisti neri rende il recupero dei metalli preziosi tecnicamente difficile. Inoltre, le tecniche convenzionali sono finite sotto esame a causa di considerazioni di carattere ambientale. La bioidrometallurgia è una branca delle biotecnologie che comporta l'uso di microbi ("bio") in un ambiente acquoso ("dro") per recuperare o trattare i metalli ("metallurgia"). I microbi sono introdotti nello scisto, accelerando le trasformazioni chimiche che portano a dissoluzione dei metalli e del successivo recupero selettivo (bioleaching). Il resto del materiale è trasformato in rifiuti inerti. Anche se l'applicazione commerciale della biometallurgia per l'estrazione del rame ebbe inizio nel 1950 e venne estesa all'oro nel 1980, il vero potenziale delle biotecnologie nel campo della metallurgia è rimasto inutilizzato. Gli scienziati europei hanno pertanto avviato il progetto Bioshale ("Search for a sustainable way of exploiting black shale ores using biotechnologies"). L'obiettivo era di definire i processi biotecnologici innovativi per il recupero efficace ed ecocompatibile di numerosi metalli preziosi dai depositi di scisti neri. Come caso di studio sono stati selezionati tre ampi giacimenti ricchi di scisti neri: un sito inutilizzato in Finlandia, un sito attualmente in fase di estrazione in Polonia e un vecchio sito in Germania non è più sottoposto ad attività estrattive. I ricercatori hanno prima valutato la natura delle risorse geologiche sui siti al fine di selezionare batteri e metodi di processazione appropriati. Allo stesso tempo, hanno sviluppato tecnologie di bioleaching e studiato nuovi microrganismi di interesse. Considerato l'obiettivo generale del progetto volto alla sostenibilità dell'attività mineraria, gli scienziati hanno sviluppato uno strumento software utilizzato per condurre uno studio globale dell'impatto ambientale delle condizioni prima, durante e dopo le attività estrattive. Il consorzio Bioshale ha dimostrato con successo la possibilità di utilizzare la bioidrometallurgia per il bioleach di metalli preziosi da giacimenti di scisti neri ricchi di materia organica. I risultati del progetto Bioshale dovrebbero consentire all'Europa di sfruttare la ricchezza di metalli preziosi presenti nei propri giacimenti di scisti neri senza danneggiare l'ambiente.