I dati ad alta tecnologia e legacy offrono nuove possibilità alla prospezione mineraria profonda
Presentando il progetto, il coordinatore Alireza Malehmir, professore presso l’Università di Uppsala nel Dipartimento di Scienze della Terra, osserva: «L’obiettivo principale di Smart Exploration è quello di sviluppare soluzioni economiche ed ecocompatibili per la prospezione mineraria profonda in aree dismesse e vergini». Il lavoro è incentrato sullo sviluppo di cinque prototipi di sistema e sei metodi migliorati per l’immaginografia e la modellazione 3D. «I nuovi dati acquisiti, attraverso i prototipi combinati con le nuove metodologie, forniscono obiettivi e caratterizzazioni geologiche migliori a maggiori profondità», riferisce Malehmir.
Mineralizzazione della mappatura
Il sistema di sincronizzazione GPS (per ambienti con accesso negato come le miniere sotterranee) e una sorgente sismica elettrica con frequenza a banda larga (E-Vib) sono due dei prototipi. Ciò ha consentito al team del progetto di condurre un’indagine sismica superficiale e sotterranea semi-tridimensionale di alto livello nella miniera di Neves-Corvo (Portogallo) a 600 m di profondità. «Senza i due sistemi, un’indagine di questo genere sarebbe impossibile o limitata esclusivamente alle linee 2D in un piccolo settore di indagine», spiega Malehmir. «Riteniamo che quest’indagine rappresenti un grande passo avanti per un targeting migliore e pertanto una potenziale riduzione dei costi e dell’impatto ambientale delle attività minerarie». I partner del progetto hanno inoltre utilizzato algoritmi migliorati per recuperare e rielaborare con successo una serie di set di dati legacy. Sebbene pertinente in particolare alla miniera di Neves-Corvo e alle miniere di Ludvika in Svezia, questa impresa sottolinea il valore che è possibile ottenere mediante l’uso di dati appropriati e l’accesso agli stessi. «Il prossimo giacimento potrebbe essere nei dati legacy», sottolinea Malehmir. Altri risultati riguardano attività nella miniera di fosfato di Siilinjärvi in Finlandia. Qui, Smart Exploration è stata in grado di caratterizzare il minerale proveniente dalla roccia di scarto e di mappare faglie verticali che potrebbero agire sulla stabilità della parete della miniera.
Innovazioni su siti vergini
I siti di convalida del progetto dispongono di risorse primarie (materie prime essenziali secondo l’elenco redatto dall’UE) o le accolgono come risorse secondarie. Malehmir spiega che, in alcuni siti, la topografia ripida rende estremamente difficile l’utilizzo di metodi geofisici convenzionali per la caratterizzazione delle rocce e l’immaginografia delle strutture. «Per risolvere la questione, un prototipo del metodo elettromagnetico transitorio sviluppato in elicottero (HTEM, helicopter transient electromagnetic method), che è già stato testato sul sito dismesso di Ludvika, sorvolerà i nostri siti vergini in Grecia e Kosovo per rilevare obiettivi profondi». Smart Exploration ha inoltre utilizzato algoritmi di apprendimento automatico per reinterpretare i dati geochimici-geologici-geofisici esistenti, fornendo potenziali obiettivi Au-Cu (oro e rame) di porfido in Grecia. «L’innovazione qui sta nel modo in cui i dati sono stati armonizzati e convalidati attraverso approcci geostatistici», rivela il coordinatore.
Guardando avanti
I partner del progetto hanno anche dovuto superare sfide fuori campo. I team hanno adottato tecniche di ingegneria agile nei casi in cui la consegna delle parti ha subito ritardi e hanno costruito un drone su misura per ridurre il livello di rumore nel sistema del velivolo senza pilota. Il prossimo punto all’ordine del giorno è la valorizzazione e la commercializzazione. Smart Exploration presenterà le soluzioni alle aziende interessate attraverso tour di valorizzazione, eventi relativi alle attività di estrazione, workshop e coinvolgimento diretto. Nel frattempo, «Smart Exploration supporta oltre 20 giovani professionisti provenienti dal mondo accademico, dalle PMI e dalle società minerarie», conclude Malehmir. «Questa generazione più giovane è la risorsa centrale per l’industria della prospezione mineraria, ma forse anche per i futuri imprenditori che hanno imparato come il lavoro collaborativo possa portare a soluzioni commerciali e aprire nuove attività».
Parole chiave
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