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Articoli di approfondimento - Accesso libero: i risultati dei progetti dell'UE diventano pubblici

La ricerca finanziata con fondi pubblici dovrebbe essere messa a disposizione di tutti e non rimanere sepolta in riviste inaccessibili o costose. La Commissione europea desidera che i risultati dei progetti del Settimo programma quadro (7° PQ) e di Orizzonte 2020 producano pubblicazioni completamente "open access", un progetto si occupa quindi di promuovere l'accesso libero e di creare un portale per tutte le pubblicazioni e i dati dei progetti del 7° PQ.

Lo stereotipo dello scienziato: capelli spettinati tipo Einstein, chiuso nel suo laboratorio. La caricatura è così forte che spesso ci dimentichiamo che gli scienziati che hanno lasciato il segno, come Galileo ed Einstein, erano spesso eccellenti comunicatori, scambiavano conoscenze con i loro colleghi e con il pubblico, proprio come gli scienziati di successo di oggi, che parlano alle conferenze, scrivono libri e articoli, interagiscono con altre persone online e chiacchierano a workshop e simposi. La comunicazione è una parte fondamentale dell'impegno scientifico, senza di essa le conoscenze acquisite dai ricercatori rimarrebbero chiuse nel loro cervello e non troverebbero mai la via verso nuovi prodotti, innovazione e applicazioni del mondo reale. Tutto a portata di lettura Il più tradizionale e allo stesso tempo più importante veicolo per divulgare le conoscenze scientifiche è l'articolo sottoposto al giudizio di chi lavora nello stesso campo. Questi articoli sono pubblicati su riviste specializzate, dai ben noti titoli di alto impatto come "Nature" e "Science" alle pubblicazioni che si occupano di argomenti molto specifici e campi di ricerca altamente specializzati. In questo c'è però una sfortunata ironia: quando gli scienziati pubblicano in questo modo, a volte la loro ricerca diventa meno accessibile al pubblico, poiché è inaccessibile a tutti coloro che sono al di fuori della stessa comunità di ricerca. La maggior parte degli editori scientifici, che gestiscono aziende private, impongono costi di abbonamento alle loro riviste e canoni per accedere a singoli articoli. I privati e le aziende non possono leggere gli articoli a meno di pagare (di tasca loro o tramite una biblioteca) un canone di abbonamento o il prezzo di un singolo articolo. Da tanto tempo la Commissione europea fa presente che i risultati della ricerca UE finanziati con fondi pubblici dovrebbero rimanere di pubblico dominio. La Commissione sostiene un modello di pubblicazioni scientifiche open access che offra un accesso gratuito agli articoli pubblicati. Liberamente accessibile Per agevolare i progetti finanziati dall'UE nel rendere pubblici e più facilmente accessibili i loro risultati, la Commissione sta finanziando, attraverso il 7° PQ, il progetto OpenAIRE ("Open access infrastructure for research in Europe"). È un progetto ambizioso che fornirà un punto di accesso singolo per tutte le pubblicazioni ad accesso libero prodotte da progetti del 7° PQ durante il corso del Settimo programma quadro. "Per cercare di promuovere la pubblicazione ad accesso libero, la Commissione europea ha reso la pubblicazione open access obbligatoria per circa il 20% dei progetti del 7° PQ," spiega Natalia Manola, la project manager. "È scritto sul contratto, ma è ancora un punto debole, difficile da far rispettare e da controllare ed è difficile misurarne l'impatto. L'idea dell'accesso libero online è ancora piuttosto nuova e uno dei problemi principali è che i progetti pubblicheranno alcuni dei risultati su riviste tradizionali e alcuni su pubblicazioni ad accesso libero. Il sapere è frammentato ed è difficile vedere cosa ha prodotto un progetto perché i suoi risultati sono troppo sparsi qua e là. Vogliamo che tutto sia accessibile a tutti." OpenAIRE è una rete deposito ed è basata su una tecnologia sviluppata in un progetto precedente chiamato Driver. Il motore di Driver setacciava i sistemi ad accesso libero di università, istituzioni di ricerca e un numero crescente di editori open access. Creava un indice di tutte queste pubblicazioni e forniva un singolo punto di entrata per i privati, le aziende o gli altri scienziati per fare ricerche all'interno di una collezione completa di risorse open access. Oggi Driver vanta un imponente catalogo di quasi sei milioni di pubblicazioni prese da 327 sistemi open access di tutta Europa e non solo. OpenAIRE usa la stessa tecnologia di base per creare indici delle pubblicazioni e dei risultati del 7° PQ. I partecipanti dei progetti del 7° PQ sono incoraggiati a pubblicare i propri articoli, relazioni e presentazioni per conferenze nei sistemi open access dei loro istituti. Il motore di OpenAIRE settaccia costantemente questi sistemi per identificare e indicizzare le pubblicazioni riguardanti i progetti finanziati dal 7° PQ. Lavorando a stretto contatto con i database della Commissione europea, OpenAIRE collega le pubblicazioni alle rispettive sovvenzioni e progetti del 7° PQ fornendo un legame tra questi insiemi di dati precedentemente separati. OpenAIRE è inoltre collegato al sistema open access del CERN per le pubblicazioni "orfane". I partecipanti al 7° PQ che non hanno accesso a un sistema della propria istituzione possono comunque presentare pubblicazioni open access mettendole sul sistema del CERN. Aperti alla persuasione "OpenAIRE non sta solo sviluppando nuove tecnologie - osserva Manola - una parte significativa del progetto si occupa infatti di promuovere l'accesso libero nella comunità del 7° PQ. Siamo impegnati in attività promozionali e riguardanti la politica, per sostenere la pubblicazione ad accesso libero in modo che i progetti possano contribuire in modo completo alle infrastrutture del sapere europee." Il progetto raccoglie statistiche d'uso per il portale e il volume di pubblicazioni ad accesso libero. Fornirà queste informazioni alla Commissione e userà questi dati per dar forma alla politica europea in questo campo. OpenAIRE lavora per integrare le sue informazioni con il database CORDA, il master database di tutti i progetti finanziati dall'UE. Presto sarà possibile cliccare su un progetto su CORDIS (il portale dell'UE per il finanziamento della ricerca), per esempio, e accedere a tutti gli articoli ad accesso librero pubblicati da tale progetto. Anche i siti dei progetti potranno fornire link verso le pubblicazioni sottoposte al giudizio di ricercatori che lavorano nello stesso campo rendendo così la divulgazione degli articoli molto più facile. I partecipanti al progetto stanno lavorando anche con membri dell'UE per sviluppare una "helpdesk ad accesso libero" per tutta l'Europa che risponderà alle domande dei ricercatori sulla pubblicazione ad accesso libero e coordinerà le iniziative di open access attualmente in corso in diversi paesi. L'helpdesk creerà rapporti e identificherà altri sistemi open access da aggiungere alla rete di OpenAIRE. Con lo scopo di costruire un'"infrastruttura del sapere" dello Spazio europeo della ricerca, un progetto di ampliamento, OpenAIREplus, sta lavorando parallelamente a OpenAIRE per aggiungere set di dati open access e creare un cosiddetto "spazio informativo" nel quale le pubblicazioni, gli insiemi di dati e le informazioni circa il finanziamento (CE e nazionale) siano interconnessi. I ricercatori possono rendere i loro dati iniziali, i loro dati di riferimento o i dati associati alle pubblicazioni accessibili agli altri per l'analisi o l'uso. "Le attuali reti di archivi di pubblicazioni saranno ampliate per attirare fornitori di dati da campi scientifici specifici. Il design partecipativo di OpenAIREplus guiderà in modo facile il ricercatore verso dati di ricerca ad accesso libero," dice il prof. Norbert Lossau, coordinatore scientifico di OpenAIREplus e direttore della Biblioteca statale e universitaria di Göttingen, in Germania. "Il consorzio che ha esperienza preparerà il terreno per sostenere il lavoro di ricerca degli scienziati europei e aprirà la via alla scienza multidisciplinare." "Penso che più pubblicazioni ad accesso libero, con l'aiuto di progetti come OpenAIRE e OpenAIREplus, potrebbero realmente dare una spinta all'economia europea e aiutare a potenziare l'innovazione," conclude Manola. "Gli impiegati di PMI o gli insegnanti, per esempio, non hanno la possibilità di leggere le ultime pubblicazioni scientifiche. Con l'accesso libero chiunque sarà in grado di usarle come vuole. È il modo migliore per trarre maggiori vantaggi dalla ricerca finanziata con fondi pubblici.” Il progetto OpenAIRE ha ricevuto 4,2 milioni di euro (del bilancio totale di 5,0 milioni di euro) di finanziamenti di ricerca nell'ambito del programma "Infrastrutture di ricerca" del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE. Link utili: - Sito web del progetto "Open access infrastructure for research in Europe" - Scheda informativa del progetto OpenAIRE su CORDIS - Rete di archivi ad acesso libero DRIVER Articoli correlati: - Rete ad accesso libero per le osservazioni astronomiche - L'editoria open source aiuta a realizzare gli obiettivi dell'Agenda digitale - Cinque Stati membri danno luce verde alla tutela delle informazioni biologiche - Lanciato il sito web "ecancerHub" finanziato dall'UE