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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Risk of brain cancer from exposure to radiofrequency fields in childhood and adolescence

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Utilizzo del cellulare e cancro pediatrico del cervello

Il crescente impiego dei telefoni cellulari ha allarmato i professionisti della salute rispetto al potenziale impatto sanitario soprattutto sul sistema nervoso centrale (SNC). Uno studio epidemiologico europeo ha analizzato il rischio associato allo sviluppo dei tumori cerebrali.

I telefoni cellulari emettono radiofrequenze (RF) e campi elettromagnetici (EMF) a frequenze estremamente basse (EMF) che potrebbero essere assorbite dal cervello e dal SNC. Soprattutto il sistema nervoso di bambini e adolescenti, in fase di sviluppo, potrebbe essere più sensibile agli effetti della RF. Queste popolazioni hanno inoltre maggiore probabilità di esposizioni cumulative alla RF, più protratte nel corso della vita rispetto a chi ha iniziato a utilizzare i cellulari in un momento successivo della propria vita. Studi precedenti hanno suggerito tra i grandi utilizzatori a lungo termine di cellulari un rischio aumentato di glioma nell’area del cervello maggiormente esposta. Valutare l’impatto potenziale sullo sviluppo di tumori cerebrali è fondamentale per prendere misure appropriate per proteggere la popolazione. L’obiettivo principale del progetto MOBI-KIDS (Risk of brain cancer from exposure to radiofrequency fields in childhood and adolescence), finanziato dall’UE, era valutare gli effetti carcinogeni dell’esposizione alla RF da telefoni cellulari durante l’infanzia e l’adolescenza. In questo contesto i partner hanno svolto uno studio caso-controllo epidemiologico multinazionale dei tumori cerebrali diagnosticati nei giovani in relazione all’esposizione a EMF da cellulare in 14 paesi. Gli scienziati hanno sviluppato e validato algoritmi ottimizzati per valutare l’esposizione a RF ed ELF da dispositivi mobili di comunicazione. Quasi 900 casi eleggibili tra i 10 e i 24 anni sono stati reclutati insieme a 1 912 controlli di età corrispondenti che hanno fornito informazioni su utilizzo del cellulare, esposizione a radiazioni ionizzanti e sostanze chimiche oltre che sull’esposizione a radiazioni mediche. I partecipanti hanno svolto interviste orali per superare le incertezze riscontrate nelle risposte basate su questionari utilizzati negli studi precedenti. I casi comprendevano tumori benigni e maligni originati in aree del cervello con alta esposizione a RF ed ELF. Non vi erano differenze significative tra casi e controlli nel momento di inizio dell’impiego del cellulare, numero di chiamate eseguite giornalmente o durata mensile delle chiamate. MOBI-KIDS costituisce il più ampio studio epidemiologico sugli effetti dell’esposizione a EMF sul rischio di tumore cerebrale nei giovani. I risultati enfatizzano la necessità di una migliore valutazione degli effetti avversi potenziali sul SNC. È assai probabile che gli esiti dello studio riceveranno un buon grado di attenzione pubblica e potrebbero avere implicazioni sociali significative.

Parole chiave

Cellulare, infanzia, cancro del cervello, sistema nervoso centrale, campi elettromagnetici, MOBI-KIDS

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