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Contenuto archiviato il 2024-05-15

ARCTIC OPERATIONAL PLATFORM

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In aiuto alle navi che operano nelle acque artiche coperte di ghiaccio

Dei progetti internazionali possono contribuire positivamente all'effetto generale dello sviluppo industriale nelle regioni artiche. Promuovendo discussioni dirette tra i rappresentanti del settore e gli abitanti del luogo, il progetto ARCOP, finanziato dall'UE, sta eseguendo un'importante attività di mediazione.

Viste le preoccupazioni in aumento nei confronti dei rapidi cambiamenti climatici nelle regioni artiche, gli esperti in trasporti marittimi e i ricercatori che studiano il ghiaccio marino hanno creato un ambiente per la cooperazione: la "Arctic operational platform" (ARCOP). Questa iniziativa ha rappresentato la prima fase fondamentale nello studio delle problematiche multisfacettate del futuro del trasporto marittimo artico. Il progetto ARCOP ha considerato tutto l'Oceano Artico, ma una parte importante delle discussioni si è concentrata sulla rotta marittima settentrionale della Russia. Prima con il dominio sovietico e ora con la Federazione russa viene data sempre più enfasi all'esplorazione e allo sviluppo del trasporto marittimo nell'Oceano Artico. Un segnale dell'interesse della Russia a espandere le proprie attività nell'Oceano Artico è la creazione di una nuova legge federale sulla rotta marittima settentrionale. L'uso di questa rotta marittima per trasportare petrolio e gas fuori dalla Russia è una possibilità allettante, ma è necessario affrontare diverse problematiche prima di poter attirare potenziali investitori. Lo scopo del progetto ARCOP era comprendere i problemi del trasporto marittimo dell'Oceano Artico in relazione a petrolio e gas. Per questo motivo è stato creato un forum di discussione tra l'Unione europea e la Russia e tra l'industria e il mondo accademico per poter produrre raccomandazioni comuni. Questa collaborazione internazionale ha fatto luce sulle possibilità sempre maggiori di accesso al mare attraverso l'Oceano Artico. Le informazioni scientifiche presentate sulle tendenze del ghiaccio marino hanno dimostrato che il trasporto di petrolio e gas lungo la rotta marittima settentrionale è possibile dal punto di vista tecnologico e ambientale. È tuttavia necessario studiare ulteriormente i problemi di sicurezza, inclusa la tutela dell'ambiente artico. La sicurezza marittima nelle regioni artiche si basa in generale sulle stesse norme che regolano le attività marittime su scala globale. Ma nell'area un tempo transitavano solo navi progettate appositamente per viaggi nelle condizioni estreme create dal ghiaccio e dalle basse temperature. Gli incidenti come quello della Prestige sottolineano la necessità di agire per rafforzare la sicurezza dei movimenti delle navi nell'Artico. Un problema di particolare importanza è la disponibilità di servizi di salvataggio e riduzione dell'inquinamento. Non essendo presente un Sistema di identificazione automatica (AIS), sono necessari nuovi strumenti per la sorveglianza marittima e la gestione del traffico marittimo. L'agenda di ricerca formulata al termine del progetto si basa sulla necessità riconosciuta a livello internazionale di gestire le attività umane nell'ambito di interi ecosistemi. Per un aumento del traffico marittimo nella regione è necessaria un'armonizzazione che consenta di ottenere uno sviluppo sostenibile dell'Artico.

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