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Contenuto archiviato il 2024-05-15

Bio-energy chains from perennial crops in south europe (BIO-ENERGY CHAINS)

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Raccomandazioni per la coltivazione di colture energetiche

Un vasto studio sulle colture energetiche è culminato in diverse raccomandazioni fondamentali per limitare l'impatto ambientale della coltivazione.

Energia icon Energia

La Commissione europea ha stabilito un target per aumentare la percentuale di biocarburanti nel suo portafoglio energetico, ma non a spese dell'ambiente, dei prezzi alimentari o di altre potenziali insidie. Il Programma Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile ha supportato una ricerca con lo scopo di identificare le colture energetiche più attuabili da questo punto di vista. L'Institut fuer Umweltstudien - Weibel & Ness GmbH (IUS) in Germania ha partecipato al progetto, intitolato BIO-ENERGY CHAINS. Il loro approccio prevedeva l'esecuzione di una valutazione dell'impatto ambientale (EIA) dell'intero ciclo di vita di ogni tipo di biocarburante. Hanno scoperto che la gestione della coltura, inclusi l'applicazione di prodotti chimici, l'uso delle attrezzature e la programmazione della raccolta, aveva un'importanza pari alla coltura stessa. Gli scienziati dell'IUS hanno dato diversi suggerimenti a seguito dell'analisi di diverse colture. Ad esempio, le foreste, le zone umide e altri ecosistemi preziosi non si dovrebbero sacrificare per la coltivazione di colture energetiche, si dovrebbero invece usare terreni agricoli o pastorali. Inoltre, combinando diversi tipi di colture energetiche si contribuisce alla promozione della biodiversità, arricchendo al contempo il paesaggio per la fauna locale. In realtà una programmazione attenta della semina può aggiungere valore ambientale, ad esempio sotto forma di controllo dell'erosione o di riciclaggio delle acque reflue. Una semina mirata si può utilizzare anche per fornire collegamenti tra habitat naturali o per interrompere le monocolture agricole. Alla fine i ricercatori dell'IUS hanno concluso che la scelta della coltura e il luogo per la coltivazione si devono integrare in una strategia generale rivolta all'agricoltura sostenibile, alla gestione delle foreste e allo sviluppo regionale.

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