Riduzione dei costi delle celle solari: non è una FANTASI
I costi restano uno degli ostacoli principali che impediscono un utilizzo più vasto dei pannelli solari per produrre elettricità in modo pulito e sostenibile. Il Quinto programma quadro ha messo a disposizione dei fondi sostanziosi per incoraggiare la ricerca nelle nuove tecnologie in grado di abbassare i costi di produzione. Il progetto FANTASI ha studiato l'opzione promettente delle celle solari a film sottile che richiedono molto meno materie prime per essere prodotte. La sfida era migliorare i valori di efficienza non competitivi. Per raggiungere questo scopo, IMEC, un centro di ricerca belga con molta esperienza nella produzione di celle solari, ha integrato una serie di progressi fatti nel corso di FANTASI. Nello specifico, ha potenziato la tecnica di screen printing classica con una testurizzazione isotropica aggiornata, una bassa diffusione dell'emettitore, la rimozione delle giunzioni parassite, il rivestimento antirifrazione (ARC) dielettrico, la passivizzazione e la metallizzazione mediante screen printing. Dopo aver ottimizzato singolarmente ognuno dei processi summenzionati, IMEC ha cercato di combinarli in modo da produrre il risultato generale più efficace. Gli ingegneri belgi hanno dovuto risolvere i problemi legati alle dislocazioni e alla curvatura dei wafer, obiettivo raggiunto grazie all'uso di una pasta a base di alluminio. Inoltre, regolando il tasso di diffusione di ossicloruro di fosforo (POCl3) e di metallizzazione frontale, IMEC è riuscito a potenziare la risposta al blu delle celle. I loro sforzi alla fine hanno prodotto una cella solare in silicio multricristallino a film sottile (200 micron) con un valore di efficacia molto interessante del 16%.