Abbiamo ancora bisogno di esseri umani per lavorare nelle miniere?
L’estrazione mineraria è un’operazione complessa e talvolta pericolosa. Da migliaia di anni l’uomo lavora nel sottosuolo per estrarre metalli e minerali, ma con i progressi dei macchinari, dell’intelligenza artificiale e della tecnologia di telerilevamento, sarebbe possibile svolgere gran parte di questo duro lavoro senza il tocco umano. Abbiamo ancora bisogno di persone che lavorino direttamente sul posto o possiamo adottare attività di estrazione completamente autonome? «Credo che la domanda chiave sia: quanta autonomia serve davvero per migliorare la salute, la sicurezza e le prestazioni economiche?», si chiede Loidl dell’Università di Leoben, in Austria. La sicurezza è una priorità assoluta nelle attività di estrazione e come tale rappresenta un fattore fondamentale nell’adozione di nuovi approcci o tecnologie. Naturalmente è importante anche l’aumento della redditività attraverso l’efficienza, insieme a un intenso lavoro di ottimizzazione. Per entrambi gli aspetti, sono essenziali una maggiore automazione e il funzionamento autonomo. «Con la migliore tecnologia disponibile oggi — e forse anche nei prossimi anni — la piena autonomia è considerata troppo rischiosa», afferma Loidl. Eppure è probabile che nel prossimo futuro sarà possibile condurre un’estrazione mineraria completamente telecomandata dalla superficie, almeno per quanto riguarda le principali attività estrattive quali la perforazione, l’esplosione, il carico e il trasporto. Per alcune attività ci si sta già muovendo in questa direzione. Oltre a quelle principali, ci sono molte altre attività che vengono svolte nelle estrazioni sotterranee, tra cui l’esplorazione mineraria, la definizione delle risorse, il campionamento, i carotaggi, le indagini geologiche, il monitoraggio della stabilità del terreno, la manutenzione e la riparazione dei macchinari, solo per citarne alcune. «È possibile che, nel breve e medio termine, persino queste attività possano essere controllate a distanza», aggiunge Loidl. A seconda della tecnica e delle dimensioni dell’intervento, si può optare anche per una combinazione di controllo a distanza e un determinato grado di funzionamento completamente autonomo. Ad esempio, il caricamento dei minerali su un autocarro comandato a distanza, quindi il trasporto e il traino dell’autocarro fino al deposito o al cunicolo di scarico del minerale in modalità completamente autonoma. Le imprese di estrazione mineraria sono, per natura, molto caute nell’adottare nuove soluzioni innovative, il che potrebbe rallentare i progressi verso l’automazione. «L’industria mineraria è un settore piuttosto tradizionale e conservatore», osserva Loidl. «I primi a muoversi in questo settore sono rari, ma ci sono, e in seguito saranno molti a seguirne l’esempio.» Nell’ambito del progetto illuMINEation, finanziato dall’UE, il team di Loidl ha sviluppato una piattaforma di Internet delle cose industriale (IIoT) per applicazioni minerarie, contribuendo a sostenere la digitalizzazione dell’estrazione sotterranea. Il progetto ha anche collaudato una serie di droni autonomi per l’ispezione di aree pericolose, insieme a un sistema innovativo per rilevare i movimenti umani vicino alle attrezzature minerarie. Loidl sostiene che sia possibile controllare una miniera sotterranea completamente a distanza, ma gli operatori continueranno a gestire il tutto da una sala di controllo in superficie o da un’altra postazione a distanza. «Per una miniera completamente autonoma, a mio parere, dovremo attendere qualche decennio», aggiunge. Tuttavia, con l’interesse, la ricerca, gli studi e le ambizioni che ruotano attorno all’estrazione mineraria spaziale, soprattutto in combinazione con la notevole ascesa dell’intelligenza artificiale, il ritmo del progresso tecnologico potrebbe considerevolmente accelerare. Cliccare qui per saperne di più sulla ricerca di Gernot Loidl: Accelerare la digitalizzazione e l’automazione del settore minerario europeo
Parole chiave
illuMINEation, estrazione mineraria, sicurezza, efficienza, autonomo, remoto