Una pionieristica tecnologia cloud sblocca nuove dimensioni dell’olografia e della realtà virtuale
Le tecnologie immersive come la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR) e l’olografia stanno ridefinendo il modo in cui operano i vari settori, dalla sanità all’intrattenimento. Tuttavia, le infrastrutture cloud tradizionali spesso non sono in grado di soddisfare i severi requisiti di queste tecnologie, tra cui bassa latenza ed elevata larghezza di banda. Il progetto CHARITY, finanziato dall’UE, ha affrontato queste difficoltà creando un framework innovativo che integra infrastrutture cloud, edge e di rete per offrire esperienze immersive senza soluzione di continuità.
Ridefinire le applicazioni multimediali con l’orchestrazione avanzata
Il progetto CHARITY ha preso spunto dalla crescente esigenza di reattività in tempo reale delle applicazioni multimediali. «Man mano che AR, VR e olografia diventano parte integrante di diversi settori, la domanda di calcolo ad alte prestazioni è aumentata», osserva Alessandro Bassi, coordinatore del progetto CHARITY. L’obiettivo principale del progetto era quello di ridefinire l’infrastruttura che supporta le applicazioni di realtà estesa (XR), offrendo una soluzione ai limiti dei sistemi cloud tradizionali. Utilizzando l’edge computing, CHARITY avvicina l’elaborazione dei dati all’utente, riducendo la latenza e migliorando l’affidabilità del servizio. Questo approccio garantisce che le applicazioni AR, VR e olografiche mantengano standard di alta qualità anche in presenza di carichi di dati elevati.
Soddisfare le esigenze legate alle esperienze immersive
Uno dei punti di forza di CHARITY è la capacità di gestire efficacemente esigenze di latenza e larghezza di banda estreme. Sfruttando le reti 5G, il framework del progetto orchestra senza soluzione di continuità le attività tra ambienti cloud ed edge, riducendo in modo significativo i ritardi. L’integrazione del cloud e dell’edge computing «riduce al minimo i ritardi e migliora la reattività, garantendo un’erogazione fluida di esperienze immersive come la formazione VR o gli eventi olografici», spiega Bassi. CHARITY impiega anche un’orchestrazione basata sull’intelligenza artificiale per prevedere il traffico di rete, regolando le risorse in modo dinamico. In questo modo è possibile garantire la stabilità di esperienze immersive come le applicazioni VR utilizzate in settori chiave e la comunicazione olografica, anche in condizioni di rete fluttuanti.
Innovazioni tecnologiche nell’orchestrazione delle risorse
Il progetto CHARITY ha introdotto diverse soluzioni innovative per ottimizzare l’orchestrazione delle risorse. Il framework incorpora tecniche decisionali cognitive e funzioni di rete virtuali (VNF) per consentire lo scaling on-demand. Sfruttando l’intelligenza artificiale, CHARITY ottimizza lo slicing di rete, garantendo un uso efficiente delle risorse e mantenendo l’isolamento tra i servizi. CHARITY utilizza anche i principi di Zero-touch Service Management (ZSM dell’ETSI) per consentire un’orchestrazione autonoma tra i domini cloud ed edge. Questo livello di automazione supporta lo scaling dinamico, migliorando le prestazioni delle applicazioni multimediali immersive.
Sicurezza e privacy nell’ambiente XR
La sicurezza e la riservatezza dei dati sono fondamentali per le tecnologie immersive, soprattutto quando si gestiscono informazioni sensibili. CHARITY impiega tecniche avanzate di crittografia e di gestione decentralizzata dei dati per garantire scambi di dati sicuri tra i suoi ambienti integrati. «Implementando i principi della privacy-by-design, il framework assicura che i dati siano trattati in modo responsabile, con il consenso degli utenti al centro delle operazioni», spiega Bassi. Per salvaguardare ulteriormente la privacy degli utenti, CHARITY integra tecniche di anonimizzazione e rilevamento delle anomalie in tempo reale, garantendo un’esperienza XR sicura e trasparente per tutti i partecipanti.
Test e impatto nel mondo reale
Il framework di CHARITY è stato sottoposto a test approfonditi in scenari reali, tra cui l’addestramento VR e gli eventi olografici. Queste prove hanno convalidato la sua capacità di gestire applicazioni multimediali ad alte prestazioni con bassa latenza, fondamentale per settori come la sanità e l’istruzione. Ad esempio, il framework ha regolato dinamicamente le risorse negli scenari di formazione VR per evitare interruzioni, fornendo un’esperienza fluida e affidabile, a supporto di applicazioni come le simulazioni di chirurgia a distanza e lo sviluppo di competenze tecniche.
Una nuova era per le tecnologie immersive
I risultati di CHARITY dovrebbero favorire l’adozione commerciale delle tecnologie XR. Garantendo una distribuzione dei contenuti senza soluzione di continuità e consentendo l’interoperabilità tra diverse infrastrutture, il progetto riduce gli ostacoli all’ingresso nel mercato delle tecnologie immersive. Le conoscenze acquisite grazie alle implementazioni nel mondo reale di CHARITY svolgeranno un ruolo fondamentale nella definizione delle norme future del settore, favorendo l’adozione diffusa delle tecnologie XR in tutti i campi.
Parole chiave
CHARITY, olografia, edge computing, tecnologie XR, realtà virtuale, media immersivi, realtà aumentata, cloud computing, orchestrazione di rete