Abbattere i compartimenti stagni per sbloccare appieno il potenziale dell’Internet delle cose
Nell’attuale panorama tecnologico in rapida evoluzione, l’Internet delle cose (IoT) dispone di un immenso potenziale per rivoluzionare il modo in cui interagiamo con i diversi dispositivi e li gestiamo in vari settori, dalle case intelligenti alla sanità, passando per i trasporti e l’industria manifatturiera. Tuttavia, per quanto sia promettente, l’integrazione di tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale (IA), il registro distribuito, le misure di cibersicurezza, il 5G e gli approcci basati sul cloud nativo nei framework IoT pone sfide di difficile risoluzione. Ciascuna di queste tecnologie, infatti, si evolve in modo rapido e indipendente, rendendo difficile la creazione di una struttura coesa ed efficace per l’IoT che consenta di mettere a profitto tutti i benefici da loro forniti in maniera ottimale. Il progetto ASSIST-IoT, finanziato dall’UE, è stato istituito al fine di creare un’architettura di riferimento per l’IoT di prossima generazione che sia in grado di semplificare la progettazione e l’implementazione di casi d’uso avanzati nell’ambito dell’Internet delle cose. L’obiettivo principale era quello di rispondere alle preoccupazioni dei potenziali utilizzatori in ambienti complessi e distribuiti, in cui sono presenti reti che abbracciano diverse aree e richiedono il coordinamento e la comunicazione tra diversi componenti. I timori che il progetto ha cercato di placare vanno da problemi di sicurezza, privacy e affidabilità a difficoltà legate alla scalabilità e all’interoperabilità.
Costruire un terreno comune per le tecnologie emergenti
«Gli strumenti IoT di nuova generazione stanno compiendo rapidi sviluppi; tuttavia, spesso lo fanno in modo indipendente. Mentre si registrano progressi significativi in diverse tecnologie emergenti, i grandi sistemi che le integrano sono tuttora relativamente poco diffusi», osserva Carlos Enrique Palau, il coordinatore del progetto. «La proposta unica di ASSIST-IoT è il suo stack tecnologico, che consente di progettare e integrare in modo agevole abilitatori indipendenti. La soluzione semplifica le procedure ponendo l’accento sull’interoperabilità tecnica, sintattica e semantica e riducendo al minimo l’onere per i team di sviluppo», aggiunge Palau. L’approccio tecnico adottato da ASSIST-IoT ha previsto la progettazione di un’architettura di riferimento, seguita da sviluppo, integrazione, implementazione, convalida e valutazione della stessa. Il progetto ha permesso l’implementazione e la fornitura di oltre 40 abilitatori tecnologici (tra cui strumenti, componenti e software) alla comunità della ricerca e dell’innovazione, quasi tutti open source. Le soluzioni rilasciate sono state classificate secondo dimensioni orizzontali e verticali: mentre le prime hanno offerto funzionalità a livello di dispositivo, rete, dati e applicazione, le seconde hanno affrontato proprietà trasversali alle prime, come autonomia, scalabilità, sicurezza, privacy, fiducia e gestibilità. Gli abilitatori, dopo essere stati convalidati con successo durante quattro prove pilota, hanno raggiunto livelli di maturità tecnologica compresi tra 5 e 7. Inoltre, i partner di ASSIST-IoT hanno previsto il cambiamento di paradigma verso le metodologie basate sul cloud nativo. Utilizzando standard e convenzioni consolidate nell’approccio DevSecOps, hanno garantito che gli abilitatori forniti sbloccassero nuovi potenziali casi d’uso in numerose dimensioni verticali in maniera attraente per i possibili utilizzatori.
Sviluppare l’IoT grazie a una combinazione di tecnologia e persone
«Abbiamo proposto una serie completa di linee guida, storie di successo, migliori pratiche e pacchetti software progettati per mitigare questi problemi seguendo un approccio antropocentrico», osserva Palau. Questa strategia ha garantito l’indipendenza nell’operatività dei servizi, pur incorporando una cruciale supervisione umana quando necessario. «È importante notare che il nostro approccio rende possibile il bilanciamento dell’autonomia del servizio con l’intervento umano», aggiunge Palau.
Un successo comprovato nel settore automobilistico e in quello edilizio
ASSIST-IoT ha dimostrato l’efficacia della sua architettura e delle sue tecnologie in diversi settori. In quello automobilistico, il progetto ha facilitato la gestione dei dati di grandi flotte di veicoli con l’obiettivo di supportare le normative Euro 7 relative al monitoraggio delle emissioni. Inoltre, ha messo in mostra la capacità di eseguire analisi edge e calibrazioni over-the-air su vasta scala. Nel settore delle costruzioni il progetto ha convalidato nuovi modelli di business relativi alla comunicazione e alla registrazione di dati critici legati alla sicurezza operativa e ai rischi ambientali, un risultato ottenuto sfruttando diverse tecnologie, come l’apprendimento federato, il registro distribuito, la realtà mista e il 5G, per migliorare le offerte esistenti.
Parole chiave
ASSIST-IoT, architettura, 5G, dimensioni orizzontali, dimensioni verticali, tecnologia del registro distribuito, IA, interoperabilità