Proteggere le coste dall’erosione
Le regioni costiere europee sono in difficoltà. Come conseguenza diretta dei cambiamenti climatici, dell’innalzamento del livello del mare e dei fenomeni meteorologici estremi che ne conseguono, le coste europee si stanno erodendo più rapidamente che mai. «Questa erosione è particolarmente problematica in quanto queste regioni ospitano sia una pletora di biodiversità che di attività economiche umane», spiega Davide Vettori, ricercatore del Politecnico di Torino. Le nostre coste hanno bisogno di uno scudo, che è esattamente ciò che il progetto SHIEELD, finanziato dall’UE, si propone di fornire. «Il nostro obiettivo era valutare come le fanerogame possano essere utilizzate per dissipare le onde che causano l’erosione e contribuire a stabilizzare il fondale marino sottostante», aggiunge Vettori, che ha svolto il ruolo di coordinatore del progetto.
Le sfide legate al condurre esperimenti sul campo
Il progetto, che ha ricevuto il sostegno del programma azioni Marie Skłodowska-Curie, si è posto l’obiettivo di modellare l’impatto che le diverse fanerogame marine potrebbero avere sulla dissipazione delle onde. Ma, come per molti altri sforzi di ricerca, questo si è rivelato più impegnativo del previsto. «Produrre circa 5000 repliche di fanerogame per valutare la dissipazione delle onde in laboratorio ha richiesto molto più tempo di quanto inizialmente previsto», spiega. Poi c’è stato il maltempo. Nonostante la scelta della migliore finestra di 2 settimane in base alle analisi statistiche dei dati storici sul vento, il meteo ha deciso di non collaborare, costringendo i ricercatori a riprogrammare più volte gli esperimenti sul campo. Anche quando il piccolo gruppo di ricerca è riuscito ad andare sul campo, ha dovuto costantemente affrontare problemi tecnologici. «Alla fine, abbiamo condotto i nostri esperimenti in 3 giorni in una località scelta all’ultimo minuto», osserva Vettori.
Serie di dati sulla dissipazione delle onde dovuta alle coperture di fanerogame marine
Nonostante questa battaglia in salita, il progetto SHIEELD ha ottenuto diversi risultati importanti. Innanzitutto, il progetto ha generato la più ampia serie di dati sulla dissipazione delle onde dovuta alle coperture di fanerogame marine, sia in assenza che in presenza di corrente. Tali serie di dati sono necessarie per convalidare i modelli numerici e analitici di dissipazione delle onde delle fanerogame e per valutare il potenziale contributo delle fanerogame alla protezione delle coste. I ricercatori hanno anche sviluppato nuovi modelli per prevedere la dissipazione delle onde delle praterie marine indipendentemente dalla corrente. «Questi modelli sono molto importanti perché possono essere utilizzati per quantificare l’effetto delle fanerogame sulla dissipazione delle onde in casi reali con informazioni di input relativamente ridotte», spiega. Questi modelli sono inoltre particolarmente unici in quanto tengono conto di come le coperture di fanerogame influenzano il campo di velocità del flusso all’interno e in prossimità delle coperture come mezzo per stimare la dissipazione delle onde.
Una soluzione potenzialmente rivoluzionaria per l’erosione costiera
Fornendo strumenti fisici per prevedere la dissipazione delle onde delle fanerogame in un’ampia gamma di condizioni, i gestori delle acque e i responsabili politici saranno in grado di prendere decisioni più informate nel contesto di soluzioni basate sulla natura. «Il progetto SHIEELD è riuscito a proporre una soluzione sostenibile e potenzialmente rivoluzionaria al crescente rischio di erosione costiera», conclude. Alcuni dei risultati iniziali del progetto sono stati pubblicati su «Coastal Engineering», mentre il modello di dissipazione delle onde in presenza di una corrente sarà al centro di un articolo sottoposto a revisione paritaria che sarà presto presentato a una rivista scientifica di alto livello.
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