Svelare i misteri delle stelle morenti e delle loro compagne nascoste nel cosmo
Una ricerca condotta da un team internazionale di scienziati ha prodotto una straordinaria scoperta in merito a una stella gigante rossa morente situata nel sistema W Aquilae. Sostenuto dai progetti ICEDRAGON, UniverScale, AEROSOL, EXWINGS e ParisRegionFP, finanziati dall’UE, il lavoro svolto dall’équipe rivela l’orbita altamente ellittica di una stella gigante rossa fredda attorno a una stella compagna, il cui periodo di rivoluzione si aggira intorno ai 1 000 anni.
Una scoperta inaspettata
Esplorando le fasi finali della vita della stella con il potente telescopio ALMA in Cile, il team ha notato la presenza di insolite emissioni molecolari, in particolare nitruro di silicio, su un lato di questa stella morente, un’inaspettata scoperta che indica l’esistenza di un sistema stellare binario. «L’osservazione di questa peculiare emissione di nitruro di silicio su un lato della stella ci ha consentito di comprendere che si stava verificando qualcosa di straordinario», riferisce la dott.ssa Taïssa Danilovich, autrice principale dello studio e ricercatrice presso la School of Physics and Astronomy della Monash University in Australia, in un articolo pubblicato su «Phys.org». Le emissioni hanno rivelato agli scienziati che la stella morente non è sola e condivide il palcoscenico con una stella più longeva simile al Sole, compiendo un’orbita altamente ellittica intorno ad essa. Le loro scoperte hanno messo in evidenza che la stella morente non impiega qualche secolo, come inizialmente ipotizzato, bensì quasi un millennio per completare una singola rivoluzione intorno alla sua stella compagna. Il team si è avvalso di simulazioni idrodinamiche per decodificare l’impatto della stella compagna sul vento stellare della stella gigante rossa morente, ovvero i rapidi flussi di particelle da essa emessi, scoprendo che era stato tanto intenso da determinare la creazione di anelli concentrici visibili. Ciò è stato confermato dai dati di ALMA e ulteriormente convalidato dalle osservazioni effettuate con lo strumento SPHERE presso il Very Large Telescope dell’Osservatorio australe europeo e con il telescopio spaziale Hubble. Non solo la ricerca fornisce preziose indicazioni sulla dinamica del sistema W Aquilae, ma introduce anche una nuova tecnica che utilizza ALMA per rilevare le firme chimiche di passati incontri stellari. Grazie a questo nuovo metodo, gli astrofisici dispongono del potenziale per svelare le compagne nascoste di altre stelle morenti nel cosmo. Secondo quanto riportato nell’articolo: «In una galassia in cui quasi la metà delle stelle come il nostro sole esiste in coppia o in trio, questa ricerca si configura come fondamentale per comprendere come le compagne stellari plasmino i destini delle loro vicine celesti.» Lo studio, sostenuto in parte da ICEDRAGON (Modelling of dust formation and chemistry in AGB outflows and disks), UniverScale (Sub-percent calibration of the extragalactic distance scale in the era of big surveys), AEROSOL (Astrochemistry of old stars: direct probing of unique chemical laboratories), EXWINGS (Explaining the winds of cool giant and supergiant stars with global 3D models) e ParisRegionFP (Paris Region Fellowship Programme), è stato pubblicato sulla rivista «Nature Astronomy». Per maggiori informazioni, consultare: progetto ICEMASS progetto UniverScale pagina web del progetto AEROSOL sito web del progetto EXWINGS progetto ParisRegionFP
Parole chiave
ICEDRAGON, UniverScale, AEROSOL, EXWINGS, ParisRegionFP, stella, stella gigante rossa fredda, stella morente, W Aquilae, vento stellare, orbita, telescopio