Il sale, una fonte di energia rinnovabile sostenibile e non intermittente
Il sale è molto più di un condimento per insaporire il cibo che cuciniamo. È una materia prima impiegata per oltre la metà dei prodotti chimici esistenti che viene inoltre utilizzato in migliaia di prodotti, tra cui vetro, carta, gomma e tessuti, oltre che per lo sghiacciamento e l’addolcimento dell’acqua. Ogni anno vengono estratte in tutto il mondo circa 110 milioni di tonnellate di sale in soluzione, un processo che genera salamoia satura. La salamoia viene generata anche attraverso l’estrazione da miniera in soluzione, con l’obiettivo di creare caverne destinate allo stoccaggio di gas su larga scala. La PMI danese SaltKraft, ora nota con il nome SaltPower, ha sviluppato la tecnologia brevettata SaltPower per sfruttare la salamoia, trasformando il sale in energia priva di CO2 attraverso un semplice processo di osmosi. Il finanziamento dell’UE assegnato al progetto SaltPower ha sostenuto la costruzione del primo impianto industriale per la produzione di energia al mondo basato sull’energia osmotica.
SaltPower, una tecnologia energetica pulita basata sull’osmosi
L’osmosi, il movimento di un solvente (in questo caso l’acqua) attraverso una membrana semipermeabile, è innescata dal sale in quanto quest’ultimo ha la capacità di attrarre l’acqua. La tecnologia SaltPower sfrutta la tecnica chiamata osmosi ritardata dalla pressione utilizzando il sale per attirare l’acqua in un flusso pressurizzato (da bassa ad alta pressione), da cui l’acqua ad alta pressione viene utilizzata per generare energia.
L’estrazione del sale e lo stoccaggio dell’idrogeno quali mercati chiave
«Per i produttori di sale, abbiamo a disposizione unità di energia osmotica da 100 kW e stiamo lavorando su unità fino a 1 MW. La tecnologia SaltPower genera energia durante la produzione di salamoia e può essere utilizzata per alimentare i processi, rendendo l’estrazione del sale neutra dal punto di vista energetico nella maggior parte dei casi", spiega Jesper Culmsee, direttore commerciale di SaltPower. Secondo le stime del progetto, la salamoia nella produzione del sale dispone del potenziale per generare almeno 650 GWh di energia all’anno. Al termine del periodo di utilità delle miniere di sale (che durano solitamente 20 o 30 anni), le caverne vengono spesso utilizzate per lo stoccaggio del gas. Esse a volte sono create al solo scopo di immagazzinare gas e la salamoia prodotta viene scaricata, a volte in mare. In questo caso, il contenuto di sale solitamente deve essere diluito. «La tecnologia di SaltPower può essere utilizzata allo scopo di ridurre l’energia impiegata per creare caverne di stoccaggio del gas e diluire la salamoia. L’energia in eccesso può essere immessa nella rete come nuova elettricità da utilizzare», aggiunge Culmsee.
Un anteprima mondiale e un nuovo capitolo nella produzione di energia pulita
«La tecnologia di SaltPower è dotata di una caratteristica molto importante che la distingue da altre tecnologie rinnovabili, per natura di carattere intermittente. Il sistema di SaltPower fornisce energia di base 24 ore su 24 e 7 giorni su 7», sottolinea Culmsee. Ciò significa che un utente industriale della tecnologia di SaltPower può ottenere energia priva di CO2 senza dover firmare alcun accordo per l’acquisto d’energia elettrica (volto ad acquistare elettricità rinnovabile a un prezzo fisso per un periodo di tempo prolungato). Questi accordi spesso richiedono l’acquisto di certificati di attribuzione dell’energia, come il documento europeo noto come garanzie di origine. SaltPower ha già individuato numerosi clienti, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, e stima un potenziale di vendita pari a centinaia e forse migliaia di volte superiore alla capacità di cui è dotato l’impianto costruito dal progetto. «Anche se l’energia osmotica non è in grado di colmare tutto il nostro fabbisogno energetico, si tratta di una risorsa non sfruttata. La nostra tecnologia si inserisce nella produzione industriale esistente, non consuma alcuna risorsa aggiuntiva e non genera emissioni. L’energia osmotica apre un capitolo completamente nuovo nel libro della produzione di energia», conclude Culmsee.
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