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Sicurezza attiva e produzione a basso costo per la mobilità urbana sostenibile

Un progetto finanziato dall’UE immetterà a breve sul mercato una flotta di versatili veicoli elettrici multiposto, prodotti mediante l’impiego di nuove tecniche a basso costo.

Mentre il dibattito attualmente in corso per quanto riguarda i veicoli elettrici si incentra sull’efficienza di batterie e gruppi propulsori, e quindi sull’autonomia di guida, la principale sfida per l’industria automobilistica resta invece la riduzione dell’energia, dei tempi e dei costi necessari alla produzione delle carrozzerie, ovvero i telai. Il progetto Multi-Moby, finanziato dall’UE, ha sviluppato un telaio scalabile la cui lunghezza o ampiezza può essere modificata cambiando le dimensioni di solo pochi elementi, incrementando l’efficacia nella produzione di furgoni commerciali polivalenti multiposto. I-FEVS, azienda partner di Multi-Moby, ha già dimostrato in passato la modularità e la scalabilità in diversi progetti dell’UE, quali WIDE-MOB, PLUS-MOBY e DEMOBASE. Questo nuovo progetto approfondisce questi lavori, dando vita a un processo di progettazione automatizzato in cui la costruzione del telaio e degli assali motorizzati non richiede stampi di alcun tipo. Grazie all’impiego di un sistema laser robotizzato concepito al fine di tagliare i tubi in acciaio ad alta resistenza per la saldatura dell’intero telaio, non sono necessari modelli complessi. Ogni componente, comprese portiere, sistemi di assali, braccetti di sospensione e mozzi delle ruote, può essere fabbricato in una microfabbrica con una superficie di 1 500 m².

Una tecnologia per aumentare la sicurezza dei veicoli futuri

I sistemi di sicurezza attiva sviluppati dall’Università del Surrey, ateneo partner di Multi-Moby, si avvalgono della tecnologia di connettività V2X (vehicle-to-everything, ovvero veicoli verso qualsiasi cosa) per rendere i veicoli a prova di futuro. «Ad esempio, grazie al cloud è possibile elaborare i dati provenienti da diversi veicoli connessi e determinare la posizione di potenziali irregolarità in grado di ridurre l’attrito tra pneumatico e strada, informazioni che verrebbero trasmesse ai veicoli in arrivo», spiega Aldo Sorniotti, responsabile delle attività di divulgazione del progetto. «In tal modo, i dispositivi di controllo per la sicurezza attiva basati sulle anteprime potrebbero sfruttare tali informazioni generate dalla connettività V2X.» Sono stati sviluppati tre dispositivi di controllo per la sicurezza attiva di tal genere. Innanzitutto, un sistema di controllo della trazione che fa uso di dati ricavati dal cloud identifica le irregolarità stradali in grado di ridurre l’attrito e impedisce preventivamente lo slittamento delle ruote. Quindi, un sistema di frenatura antibloccaggio (ABS) si avvale dei dati sull’attrito stradale presenti nel cloud per impedire il bloccaggio anticipato delle ruote. Infine, nel caso in cui l’attuale velocità del veicolo sia critica per la sicurezza della curvatura stradale in arrivo, una funzione di frenata preventiva consente allo stesso di rallentare, sempre sulla base dei dati relativi all’attrito della strada.

Ottimizzare le funzionalità per ampliare il potenziale

«Uno dei nostri obiettivi, tuttora in corso d’opera, è quello di sviluppare capacità autonome attraverso l’adozione di funzionalità di scansione e visione notturna a basso costo, note come sospensioni cardaniche. Ciononostante, per motivi di sicurezza e ridondanza, dopo aver condotto alcuni studi abbiamo stabilito che fosse opportuno combinare tali sospensioni con altri sensori», osserva Sorniotti. I sette mesi che restano per lo svolgimento del progetto saranno incentrati sulla preparazione di un’architettura elettronica elettrica avanzata protetta dall’implementazione di procedure di sicurezza per gli aggiornamenti in remoto del firmware. Inoltre, il team si propone di migliorare le capacità a livello di autonomia adottando le piattaforme di calcolo e rilevamento maggiormente collaudate su strada, nonché avanzate tecnologie basate sull’IA per sistemi di sicurezza attiva con dinamiche tanto longitudinali quanto laterali. «Una volta concluso il progetto, la nostra ambizione è quella di immettere sul mercato furgoni per consegne di farmaci e alimentari dotati di capacità autonome entro un anno», dichiara Sorniotti. Per di più, le tecniche impiegate al fine di fabbricare i veicoli possono essere trasferite a diverse applicazioni, come per esempio la produzione di biciclette e motorini elettrici.

Parole chiave

Multi-Moby, telaio, sicurezza attiva, veicolo elettrico, attrito stradale, modularità, scalabilità, progettazione automatizzata, architettura elettronica elettrica

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