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Quanto potrebbero diventare incandescenti le ondate di calore?

Un’estate rovente ha costretto le persone a sopportare temperature da record in tutto il mondo. Domandiamo all’esperto di clima Markus Donat se esiste un limite.

In Europa, l’estate 2022 è stata costellata da immagini di siccità e incendi boschivi provocati da ondate di calore, persino in molte zone in cui questi estremi non si manifestano normalmente. Nel momento in cui scriviamo, l’Europa ha già registrato oltre 12 000 eccessi di decessi. A quanto sembra, la tendenza è proiettata verso un costante innalzamento delle temperature, destando preoccupazioni sulla capacità delle persone e delle infrastrutture di resistere. «Le osservazioni meteorologiche forniscono prove schiaccianti sulla maggiore frequenza e intensità delle ondate di calore in quasi tutte le regioni del mondo», spiega Donat dell’Istituto ICREA e del Barcelona Supercomputing Center. «Inoltre, stanno aumentando le ondate di calore concomitanti, rendendo complicato il coordinamento di risposte transnazionali.» L’attività di ricerca di Donat dimostra che l’intensità e la frequenza delle ondate di calore continueranno ad accrescere ogni 10º di grado di riscaldamento globale, portando l’entroterra a riscaldarsi più velocemente rispetto alla temperatura media globale, che comprende le regioni oceaniche, più lente a riscaldarsi. «Ad esempio, nella regione mediterranea, la temperatura degli eccessi di calore salirà di circa 1,5 °C per ogni grado di riscaldamento globale. Se le temperature globali cresceranno di 2 °C, si stima che gli estremi di calore mediterranei saranno più caldi di 3 °C o 6 °C nel caso in cui il riscaldamento globale raggiunga i 4 °C», afferma Donat. «In sintesi, l’Europa meridionale potrebbe trovarsi ad affrontare temperature che superano i 50 °C nei prossimi decenni.» Ma l’aspetto più preoccupante è che Donat sostiene che non sembrerebbe esserci un limite imposto naturalmente alla crescente incandescenza: «Finché le temperature mondiali continueranno ad aumentare, le ondate di calore diventeranno ancora più calde.»

Prevedere la prossima ondata di calore

Poiché la modellizzazione meteorologica e climatica si avvale di algoritmi sempre più sofisticati, alimentati da dati più dettagliati, le previsioni relative agli eventi estremi diventeranno a loro volta più precise. Tuttavia, come osserva Donat: «Al fine di prevedere le ondate di calore, occorre anche tenere conto degli schemi di circolazione atmosferica che le trainano.» Alla luce dell’elevato numero e della complessità dei fattori coinvolti, risultano difficili da modellizzare. Tramite il progetto PROTECT, finanziato dall’UE, Donat e Rachel White, borsista di ricerca delle azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), hanno esaminato la capacità della corrente a getto di intrappolare le onde atmosferiche presenti in natura, denominate onde di Rossby, responsabili di prolungare e intensificare le ondate di calore. I modelli attuali simulano un’ampia gamma di variabili atmosferiche e oceaniche e stanno migliorando sul fronte della previsione di altri eventi meteorologici, tra cui bruschi ed estremi abbassamenti della temperatura o forti precipitazioni. Ciò potrebbe contribuire a fornire informazioni a una serie di misure di mitigazione e adattamento, quali piantare alberi in città per creare zone ombreggiate. Donat conclude dichiarando che «i modelli climatici sono chiari: l’azione di mitigazione più efficace sarebbe la riduzione delle emissioni, evitando così un peggioramento del riscaldamento». Fare clic qui per scoprire di più sull’attività di ricerca di Donat: Comprendere le «onde planetarie» aiuta a prevedere le ondate di calore pericolose

Parole chiave

PROTECT, ondata di calore, temperatura, meteo, clima, siccità, riscaldamento globale, onda di Rossby, corrente a getto

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